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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Senigallia

Operazione "Magic Money": stroncata organizzazione attiva fra la Campania e le Marche

L'organizzazione gestiva traffico di denaro falso tra la Campania e le Marche, con una rete di distribuzione che operava nel centro Italia e contatti internazionali, soprattutto con la Francia e la Croazia

L’Operazione «Magic Money», condotta dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Senigallia, durata oltre un anno, e supportata da attività di intercettazione, oltre che classiche attività di indagine,  ha consentito di scoprire ed interrompere le attività di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di banconote false tra la Campania e le Marche, dove è stata poi individuata una rete di distribuzione che operava nel centro- nord Italia.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Ancona, hanno consentito di accertare l’esistenza di un canale di approvvigionamento diretto, collocato tra Napoli ed Avellino, di banconote false da 100 euro e da 20 euro di ottima fattura  diretto nelle Marche .

L’indagine ha condotto all’applicazione di 7 misure di custodia cautelare in carcere, e alla denuncia complessiva  di 18 persone. Sono state effettuate 25 perquisizioni in tutta Italia, con la collaborazione della Squadra Mobile di Ancona, Napoli, Avellino ed i Commissariati di Osimo, Fano, Torre Annunziata, Quarto Oggiaro, Barcellona Pozzo di Gotto  e recuperati complessivamente circa 300mila euro di banconote false in tagli da 100 e 20 euro.
Il denaro, con cadenza mensile, giungeva nelle Marche in stock da 100 mila euro per la successiva re immissione nel mercato.

doppiofondo-3Per il trasporto del denaro, considerate le quantità, con cadenza quindicinale venivano utilizzati veicoli in cui erano stati ricavati doppifondi  che avevano chiaramente la finalità di rendere difficoltosa agli investigatori il recupero in caso di controlli.

IL CIRCUITO DELLE BANCONOTE. L’indagine ha consentito di accertare che le banconote false, oltre che sul territorio marchigiano, venivano smerciate sulla piazza di Milano, ma anche, nei periodi estivi o nei week- end in località turistiche, come Rimini, Riccione, ma anche in zona Fano e Perugia.
Il denaro falso veniva speso per acquisti di prodotti di elettronica di alto valore ( PC portatili, telefoni e supporti di ultima generazione etc..), nei locali pubblici, in varie attività commerciali (salone vendita-auto, ricambi auto) entrando così nel circuito economico.

“GOMME E VASI”. Una curiosa circostanza, emersa nel corso delle indagini, è che gli indagati erano soliti chiamare le banconote false utilizzando pseudonimi del tipo gomme, pneumatici, vasi, in modo da non dare  riferimenti diretti all’attività illegale svolta.

L’ORGANIZZAZIONE. Le attività di indagine protrattesi nel tempo hanno consentito di attribuire compiti specifici in termini di organizzazione e approvvigionamento ad alcuni soggetti: T. F., originario di Milano ma da tempo residente a Senigallia, N. M. A., originario di  Messina ma da tempo domiciliato a Fano, P. G., di Avellino, D. S. M. G., di Napoli. Altri soggetti tratti in arresto perché direttamente responsabili di episodi di spendita di banconote false, sono R. G., originario di Napoli ma da tempo domiciliato a Fano, P. D., originario di Milano, e G. D., albanese residente a Milano.

Nel corso dell’indagini sono emerse responsabilità sia per fatti, anche in forma tentata, di spendita di banconote, ma anche per ipotesi di truffe perpetrate  dando in pagamento banconote false, di altre undici persone, tra cui un filottranese di 44 anni, un senigalliese di 24 anni, e due commercianti jesini, di 25 e 61 anni.

Le attività di indagine  hanno consentito di accertare collegamenti con altri paesi d’Europa, ed in particolare con la Croazia, quale possibile luogo dove trasferire e spendere il denaro falso, e la Francia, dove, a seguito di una operazione della polizia, sono state arrestate  altre 4 persone e sequestrate 3mila banconote false, in tagli da 20 euro  per un valore di 60mila euro, riconducibili agli stock di denaro falso proveniente dalla Campania e giunti nella Marche.

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