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Cronaca

Il suo identikit identificò lo stupratore di Rimini, la poliziotta artista presenta il suo ultimo romanzo

Elena Pagani, che col suo identikit a reso possibile la cattura di Guerlin Butungu, ha pubblicato il romanzo Juliane Medea

Si è svolta sabato pomeriggio, nella suggestiva cornice del palazzo Ducale di Mantova sua città natale, la presentazione dell’ultima fatica letteraria di Elena Pagani, l'assistente capo della polizia di Stato che, col suo identikit, ha reso possibile la cattura di Guerlin Butungu ritenuto il capo del branco di stupratori di Miamare. In forza alla Scientifica della Questura di Ancona, l’agente “artista” ha presentato il romanzo Juliane Medea che nasce dalla capacità artistica della poliziotta di coniugare i minimi dettagli dei testimoni di un delitto, come nel caso di Rimini che ha portato all’identikit perfetto, a un racconto d’amore tra csstelli, fantasmi e accurate ricostruzioni storiche.

Ambientato nel castello di Montegiove, il romanzo racconta del ritrovamento, in una stanza murata, delle memorie di Juliane Medea Gonzaga insieme ad altri documenti d’epoca rinascimentale. Il ricavato del libro presentato dall’autrice andrà devoluto al fondo degli orfani dei caduti della polizia di Stato.

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