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Cronaca Piano / Piazza Ugo Bassi

«Chi parla di un quartiere pericoloso è perché non lo conosce»

Pubblichiamo integralmente la lettera arrivata alla nostra redazione da parte dell'Associazione Commercianti e Artigiani del Piano

Gentile Redazione,
In riferimento alla video intervista vista sul vostro sito alcuni giorni fa volevamo segnalare quanto segue.

La nostra associazione è nata 4 anni fa per cercare di rendere migliore il nostro quartiere: commercianti e artigiani hanno impiegato tempo e denaro proprio per realizzare un progetto (in collaborazione con il Comune e Associazioni di categoria) che vedesse rifiorire un quartiere, a detta di molti, sporco e pericoloso. Dopo 4 anni di intenso lavoro crediamo di poter affermare con assoluta certezza, che il Piano è migliorato e molto. La zona di corso Carlo Alberto era teatro di vagabondaggio, sosta sulle panchine da parte di senzatetto, gente ubriaca o giovani extracomunitari che facevano apprezzamenti sulle donne che passavano, le aiuole erano maleodoranti a causa di alcuni personaggi che ci urinavano, erano sporche, piene di rifiuti e anche di escrementi di cani di cittadini (anche italiani) che a volte non hanno rispetto neanche della propria città; c’erano prostitute e vagabondi che chiedevano la carità in piazzetta Coop e c’erano rifiuti sparsi lungo tutto il corso. In via Giordano Bruno spesso si vedevano scene di spaccio e le persone che abitavano in altre parti della città avevano iniziato ad evitare la zona del Piano. Gli sforzi della nostra associazione, del Comune e dell’assessore Stefano Foresi, hanno portato al nostro quartiere una ventata di pulizia e sicurezza che chi non frequenta la zona non lo può sapere: noi che ci viviamo per almeno 8 ore al giorno, possiamo dichiarare che oggi le strade sono pulite perché Anconambiente, con i suoi camioncini, passa ogni 2/3 volte a settimana a “lavare” le strade (anche quando piove), ci sono degli operatori ecologici presenti sulle strade ogni giorno. Le aiuole sono potate e ripulite, non ci sono più scene di vagabondaggio e le panchine sono frequentate, si da stranieri, ma da famiglie con bambini che non danno fastidio a nessuno. In piazzetta Coop non ci sono più prostitute o chi chiede la carità o chi suona la fisarmonico. Lo spaccio è diventato un fenomeno rarissimo e anche altre situazioni così dette “pericolose”, grazie alla sinergia con la Questura di Ancona e con il vice questore Cinzia Nicolini, sono costantemente tenute sotto controllo grazie alle segnalazioni fatte proprio da noi commercianti al fine di garantire la sicurezza nel nostro quartiere. Purtroppo permane la “percezione” di pericolo da parte dei cittadini perché tutto ciò che non si conosce, in generale fa paura, ma se queste persone non frequentano queste zone, non possono dichiarare che sono pericolose: gli extracomunitari in questa zona sono molto presenti ma non tutti sono delinquenti: molti lavorano, conducono una vita normale, portano i loro bambini a scuola che siedono fianco a fianco a dei bambini italiani. L’essere “diversi” da noi non li rende pericolosi e vorrei ricordare che in altre zone della città, spiacevoli episodi di malavita, si sono verificati a causa di malviventi italiani (vogliamo ricordare gli episodi di Piazza Malatesta, di Torrette ecc.?); anche il centro offre a volte il suo lato pericoloso ma non se ne parla mai, eppure furti, rapine, e altri reati vengono commessi in ogni parte della città e in ogni città d’Italia ma sembra che il Piano di Ancona sia il fulcro di tutta la malvivenza d’Italia. Non vogliamo che la zona venga descritta meglio di com’è ma non vogliamo nemmeno che si dicano cose inesatte; nonostante le grossissime difficolta che abbiamo noi del direttivo a trovare il tempo per far sopravvivere questa associazione (ognuno di noi è impegnato con la propria attività e non percepisce utili per dedicarsi all’associazione, anzi semmai li investe), abbiamo deciso di continuare questa avventura per cercare di migliorare ancora di più questa zona e invitiamo tutti  i cittadini degli altri quartieri di Ancona a venire al Piano, non solo alla Notte Bianca, ma qualsiasi giorno, per provare con mano che in realtà questa zona non ha nulla di più o di meno del resto della città.

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