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Cronaca

Dalla Croazia a Portonovo su una tavola da Sup, la grande sfida di Jacopo Bugatti

Partirà da Saharun il 21 giugno intorno alle 17 per poi arrivare sulla spiaggia della Capannina di Portonovo intorno all'ora di pranzo del 22. Dalle 18 alle 20 ore di pagaiata in cui Bugatti non potrà mai riposarsi

E’ una sfida con sé stessi. Ma ancor prima è una sfida per rilanciare lo sport in mare ad Ancona. Per questo Jacopo Bugatti, 47 anni di Ancona, il prossimo 21 giugno affronterà la traversata in solitaria dalla Croazia a Portonovo. 230 km  oltre ogni limite, in piedi su una tavola da Sup, munito solo di un remo. E’ il sup (stand up paddle). E’ l’impresa che Bugatti ha deciso di regalare alla città dorica per lanciare ufficialmente un grande progetto sportivo: la Conero Longest Day. Una manifestazione unica al mondo che si terrà nel 2015 in cui pochi e selezionati “iron man” si sfideranno in una gara di Sup lungo l’Adriatico. Quella stessa traversata di cui Bugatti, tra 10 giorni, sarà pioniere assoluto. 

Jacopo Bugatti, 47 anni di Ancona, non è un novello degli sport estremi, perchè vanta un curriculum da numero 1. Nella sua vita ha sempre praticato il wind surf, poi c’è lo sci alpino e la mountain bike, sulla quale è salito in sella vestendo anche i colori della nazionale italiana ai Mondiali Marathon. E poi il Sup naturalmente. 

Partirà da Saharun il 21 giugno intorno alle 17, per poi arrivare sulla spiaggia della Capannina di Portonovo intorno all’ora di pranzo del 22. Dalle 18 alle 20 ore di pagaiata in cui Bugatti non potrà mai riposarsi e dovrà sempre remare, stando in equilibrio sulla sua tavola da Sup. Gli unici che si potranno avvicinare all’atleta saranno i volontari di un’imbarcazione che lo seguiranno nella sua impresa e che, attraverso un braccio meccanico, gli passeranno cibo e liquidi per reintegrare le forze. Poi sarà solo il 47enne anconetano contro il mare.

Bugatti come si sta preparando all’impresa?

“La mattina presto corro sempre e poi vado in bici. Nel periodo invernale mi sono allenato con lo sci di alpinismo partecipando alla “Ski Alp 24”. Quando il tempo lo permette esco col sup e poi ho una palestra dentro casa. Sono seguito ogni giorno da Giorgio Morbidelli, che è olimpico di bob a Torino 2006. Ovviamente curo molto l’alimentazione. Quando sarò lì in mare mi alimenterò ogni mezz’ora, mangiando tutti piccoli bocconi. Questa cosa sarà fondamentale per scomporre quelle 18 ore in micro obiettivi, perchè se mi fermerò a pensare a tutto il tempo del tragitto potei crollare”.

foto-5-2-5Sarò durissima. Che cosa la spaventa più di tutto?

“In questo momento spaventano due cose. Per prima cosa le vesciche alle mani. Ho provato guanti e incerottature, ma pagaiare per ore me le farà venire senz'altro, e se iniziano a sanguinare le mani saranno guai. Seconda cosa che mi preoccupa, le previsioni del tempo, perché quando sarò lì non potrò rimandare se non massimo di un’ora e le condizioni dovranno essere non più di 1 metro d’onda e non più di 15 metri/secondi di vento, perché se no diventa difficile mantenere i livelli di sicurezza”.

Perchè una prova così estrema?

“Per noi questo è evento propagandistico per l’evento principale che è la Conero Longest day del 2015”.

Ancona è punto di riferimento di questa impresa sportiva. Ma che rapporto ha Ancona col mare e quanto è importante un evento così per la città?

Ancona è la mia città. Io ho vissuto per 15 anni a Firenze ma ho un legame così forte col mare mi ha portato tornare qui. Per cui è importante che una città come Ancona possa vivere un evento come questo. Qualcuno la vede come esibizione personale. Noi vogliamo propagandare un evento e pensiamo che sia ora di dire alla città: rivalutiamo la nostra costa e il nostro mare”.

Ma Jacopo non sarà da solo in questa impresa. Con lui ci saranno quelli dell’associazione Dadelaadequà, nata appositamente per lanciare Bugatti nella sua impresa. “L’impresa di Jacopo è il prequel dell’evento che si terrà nel 2015 - ha detto Davide Bellavigna, membro del consiglio dell’associazione - Jacopo sarà punto di riferimento per chi successivamente dovrà affrontare questo percorso in gara, fornendo dati concreti ai regatanti. Il tutto con la volontà di mettere ancora una volta alla prova i nostri limiti”.

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