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Cronaca

E’ il primo ballerino con la sclerosi, Ivan dagli studenti: «Così prendo a calci la malattia»

Ha partecipato come ospite ad alcune puntate del reality “Amici”, prima non aveva mai ballato e dopo la scoperta della malattia ha trasformato la sua vita

E’ entrato nell’auditorium del Vanvitelli-Stracca-Angelini accolto dall’applauso di un centinaio di studenti del primo e il secondo anno. Ha posato le stampelle dietro la cattedra e ha scattato un primo selfie con i ragazzi che tenevano su lo striscione: “Bentornato Ivan”. Ivan Cottini, 33 anni di Urbania, ha scoperto di essere malato sette anni fa, prima di allora non aveva mai ballato se non tra amici e oggi è il primo ballerino al mondo affetto da sclerosi multipla. Per il terzo anno si è raccontato ai ragazzi dell’istituto di via Trevi: «La danza? E’ il modo con cui prendo a calci la malattia» ha spiegato Ivan, volto noto anche della tv per aver partecipato come ospite al reality “Amici”. «Il messaggio che voglio portare qui è che la vita è bella ma ci mette davanti tanti ostacoli e tanti muri, dovete abbatterli proprio come ho fatto io. Uno non si aspetta un disabile che scende dalla sedia e si mette a ballare, ma parte tutto dalla testa e dipende da come scegli di vivere. Se da malato o da protagonista». Poi Cottini parla anche espressamenti di fine vita (GUARDA IL VIDEO). 

Sono stati proprio i ragazzi in platea a interrogare Ivan sulla sua vita letteralmente divisa in due. La prima fase è finita a 26 anni: «Facevo il modello, avevo belle macchine ed ero pieno di donne» ma una mattina è successo qualcosa: «Mi sono svegliato e da un occhio non ci vedevo». Gli esami hanno confermato che non era un guaio transitorio, ma proprio quella malattia: «che prima guardavo in modo distaccato e da cui prima mi credevo intoccabile». Quel giorno a Ivan è crollato il mondo addosso. Le cure, il ricovero a Milano e poi la scintilla: «E’ scattato qualcosa nella mia testa, ho deciso che ero stufo di vedere i miei genitori che piangevano». E allora e arrivata la danza. Come? Chiede un giovane dal pubblico: «E’ venuta per caso. Prima della malattia andavo in discoteca ma perlopiù ero il tipo fermo in un angolo che fissava le ragazze con lo sguardo da figo. Un giorno, dopo aver scoperto la malattia,  ero a una serata di beneficenza e mi hanno fatto stare in mezzo a della gente che ballava. Io però non volevo fare il pirla, ho iniziato a ballare anch’io e ad alzare l’asticella». E quando è arrivata la chiamata da Amici?: «Sono stato cinque ore con il cuore in gola fino a Roma ma io non devo dimostrare di essere un ballerino, devo dimostrare che se voglio ballare non ho paura di provarci». 

Video: Ivan Cottini danza con gli studenti e si racconta

Ivan lo ha dimostrato di nuovo stamattina. «Chi di voi fa danza?» ha chiesto agli studenti. Qualche secondo di silenzio imbarazzato, poi si è palesata Nicole. Ivan ha preso le stampelle, si è alzato in piedi e dopo un briefing di qualche minuto ha improvvisato un ballo con la studentessa davanti alla platea. Giù applausi e Ivan ha lanciato la sfida alla preside e amica Maria Antonietta Vacirca: «Preparati, l’anno prossimo ballo anche con te». Non è stata una lezione, la mattinata somigliava più a una chiacchierata toccante tra tanti amici. Già, gli amici. «Come hanno reagito alla tua malattia?» ha chiesto uno studente: «Alcuni  si sono allontanati anche per ignoranza, pensavano che la malattia fosse contagiosa. Quando sono diventato un volto conosciuto hanno provato ad avvicinarsi di nuovo ma non glie l’ho permesso». Dopo la malattia ha scoperto anche i nemici. E l’amore? «La mia ragazza dell’epoca mi ha lasciato quando ha scoperto la malattia ma non la biasimo, ci può stare». Ora Ivan ha una nuova compagna, una bambina e un sogno: «Vedere mia figlia crescere il più possibile». E la felicità? Era quella di prima o quella di adesso? «Sono due felicità diverse- risponde Ivan- prima era tutto molto bello ma adesso sono felice di poter vedere il volto di mia figlia, gli occhi sgranati di voi giovani che incontro e vedere che non state con lo sguardo annoiato sul cellulare. Questa ora è la mia felicità». 
 

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