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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

“L’Italia sono anch’io”: la raccolta firme per i diritti di cittadinanza

Due proposte di legge di iniziativa popolare finalizzate alla riforma della cittadinanza e al riconoscimento del diritto di voto amministrativo agli stranieri

Avevano fatto molto discutere le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che aveva sollecitato i decisori pubblici a spendersi per concedere la cittadinanza ai figli nati da genitori stranieri. Il dibattito, comprensibilmente, era stato ripreso dalle istituzioni a tutti i livelli, anche qui nelle Marche.
Ed è nel solco della questione dei diritti civili che si inserisce l’iniziativa delle ACLI-Marche e della Caritas Diocesana di Ancona-Osimo per la delegazione Regionale Caritas: il 15 settembre scorso, è stata presentata ed illustrata ad Ancona la campagna di raccolta firme per due proposte di legge di iniziativa popolare finalizzate alla riforma della cittadinanza e al riconoscimento del diritto di voto amministrativo agli stranieri.

È nato quindi un Comitato regionale che provvederà non solamente ad organizzare la raccolta delle firme, ma promuoverà tutte le iniziative culturali che debbono accompagnare una simile iniziativa. Hanno aderito oltre alle Acli e alla Caritas anche l'Arci , la Cgil e l'Ugl e numerosissime altre associazioni.
Nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia, la Campagna per i diritti di cittadinanza e di voto, cresciuta in un Paese in cui già oggi vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera e circa un milione di bambini e minori nati in Italia ma non italiani di diritto, si pone lo scopo di portare all'attenzione dell'opinione pubblica e del dibattito politico il tema dei diritti di cittadinanza e la possibilità per chiunque nasca o viva nel no-stro Paese di partecipare pienamente alle scelte delle comunità.
 
Le due proposte di legge:
 
1. Riconoscere il diritto di cittadinanza italiana per tantissimi minori, nati da genitori stranieri regolari, che crescono e vivono in Italia come italiani. Riconoscere il diritto di cittadinanza italiana per gli stranieri soggiornanti in Italia da almeno 5 anni.
2. Riconoscere il diritto di voto attivo e passivo nelle Amministrazioni Comunali, Provinciali, Regionali agli stranieri, dopo 5 anni di regolare soggiorno in Italia.

Per aderire è possibile firmare presso gli uffici comunali della propria città, ma gli organizzatori allestiranno anche banchetti nelle piazze.
 

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