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Cronaca Jesi

Semina il panico coi machete a Jesi: "Nella mia testa c'è la Bibbia"

Sconnesse e confuse le parole di Precious Omobogbe, comparso ieri davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia. "Non volevo fare del male a nessuno" ha detto "solo proteggermi e dimostrare quanto sono forte"

“Nella mia testa c'è la Bibbia e nessuno non me la potrà togliere”. Sconnesse e confuse le parole di Precious Omobogbe, il 26enne nigeriano che lo scorso primo settembre ha seminato il terrore a Jesi armato di due machete, comparso ieri davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. “Non volevo fare del male a nessuno” ha detto Omobogbe “solo proteggermi e dimostrare quanto sono forte”.

Parole lungi dal conferire una motivazione razionale al gesto. Di certo, oltre a possibili psicosi, nel fare esplodere la rabbia del giovane hanno anche contribuito le sostanze cannabinoidi e l'alcool trovati nel suo sangue, come confermato dagli esami effettuati in ospedale.

Il pm Valeria Sottosanti ha chiesto una perizia psichiatrica per capire se il giovane, difeso dall'avvocato Elisabetta Nicolini, sia in grado di affrontare un processo.

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