rotate-mobile
Cronaca Palombare / Via della Montagnola, 81

Compleanno all'Inrca, gli auguri in videochat e la letterina del nipotino: «Torna presto nonno»

Commozione al geriatrico per un novantenne ricoverato. Le dottoresse e le infermiere dell'area Covid: «Un'esperienza inimmaginabile, ma vogliamo uscirne come persone migliori»

Un arcobaleno. Le figure sottili dei suoi cari. E un messaggio: "Torna presto, nonno". Il regalo più bello l'ha ricevuto a 90 anni: un disegno dall'adorato nipotino. Semplice, spontaneo, ma così pieno d'amore. È bastato un piccolo gesto per farlo sentire il nonno più fortunato del mondo, anche se il compleanno l'ha trascorso in un letto dell'Inrca e le candeline le ha spente virtualmente, sfiorando con le dita lo schermo di un tablet in videochiamata. Perché il Covid gli ha tolto il fiato e il contatto con i suoi familiari, ma non il loro amore: quello no, nessuno virus al mondo potrà mai cancellarlo.

E’ una delle tante storie che arrivano dall’Inrca, trasformato in un ospedale Covid, con una sessantina di ricoverati e il personale quasi interamente dirottato nella gestione dell’emergenza. Grazie ad una onlus, gli anziani pazienti ora possono ricevere i disegni dei nipoti che vengono consegnati ai dirigenti della struttura. Per interagire con i parenti, invece, ci sono i tablet che il direttore generale Gianni Genga ha fatto distribuire nei reparti: la tecnologia aiuta a rompere la barriera dell’isolamento più totale. «Ci siamo dovuti rimettere in gioco sul piano umano, professionale ed emotivo - racconta Marina Giampieri, responsabile dell’unità operativa di Anestesia geriatrica, reparto creato ad hoc per fronteggiare l’emergenza -. E’ un’esperienza difficile, inimmaginabile, da cui però dobbiamo uscire come persone migliori. Porteremo per sempre con noi certi ricordi». Spesso strazianti, purtroppo. Perché all’Inrca i pazienti più fragili continuano a morire di Covid.

«Quando è scoppiata l’epidemia, abbiamo dovuto riorganizzare tutto in fretta e furia» spiegano Patrizia Paoloni, coordinatrice del blocco operatorio di Anestesia, Giovanna De Meo, coordinatrice dell’area Covid e l’infermiera Gina Bragano -. Un giorno abbiamo soccorso un signore di Fabriano che girava per tutto l’ospedale, spaesato, con una busta in mano. Dentro c’era un caricabatterie per cellulari, voleva portarlo ad un suo parente per restare in contatto con lui. Anche quella che poteva sembrare un’operazione semplice, in un momento di emergenza assoluta era in realtà complicata perché dentro le aree Covid non può entrare nulla: ma alla fine siamo riusciti ad aiutarlo». Ed è proprio per la generosità e l’umanità di tutto il personale medico, infermieristico e sanitario dell’Inrca che le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la protezione civile hanno voluto rendere omaggio a chi ogni giorno dà il massimo nella battaglia contro il nemico invisibile. 

L'OMAGGIO DELLE FORZE DELL'ORDINE AL PERSONALE DELL'INRCA 

CALANO I CONTAGI, MA SI CONTINUA A MORIRE: 25 DECESSI 

ARRIVATI I MEDICI DALL'UCRAINA: «NON SARETE SOLI». IL VIDEO 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Compleanno all'Inrca, gli auguri in videochat e la letterina del nipotino: «Torna presto nonno»

AnconaToday è in caricamento