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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ingegneri contro alluvioni e smottamenti, i nuovi strumenti per la tutela del territorio

Incontro promosso, tra gli altri, dall’Ordine degli Ingegneri di Ancona e sostenuto da Italcementi e Calcestruzzi, ha illustrato ai professionisti le novità tecniche e legislative

In un territorio come la provincia di Ancona spesso flagellato dalle alluvioni occorrono strumenti sempre più efficaci per contrastare adeguatamente gli effetti del maltempo, così come occorrono professionisti preparati per gestirli e per gestire, più in generale, l’attività di prevenzione sul territorio. Ha questi obiettivi il seminario sulla “compatibilità e invarianza idraulica”, dicitura tecnica che in realtà significa molto in termini di tutela del suolo. L’appuntamento, sostenuto da Italcementi e Calcestruzzi, e promosso dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori Ancona, il Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati Ancona, il Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati delle province di Ancona e Macerata e la Rete delle Professioni Tecniche Ancona, è stato finalizzato a sensibilizzare e informare i professionisti direttamente interessati alla sicurezza del territorio sulle innovazioni più recenti e significative dal punto di vista tecnico e legislativo. Al termine dell’incontro svoltosi all’Auditorium della Fiera della Pesca è stata eseguito, nell’area esterna all’Auditorium stesso, il confezionamento e la messa in posa della di i.idro DRAIN, la nuova soluzione drenante per pavimentazioni creata da Italcementi, una formulazione di calcestruzzo che, grazie ad uno speciale mix design, può vantare una capacità drenante 100 volte superiore a quella di un terreno naturale. Il sistema, nelle Marche, ha avuto la sua prima applicazione in Italia grazie ad Astea. 
«In generale si tratta di un appuntamento di grande rilievo - spiega il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ancona, Alberto Romagnoli –  Creare una rete di professionisti in grado di condividere le proprie competenze non può che accrescere la capacità di tutela del nostro territorio. Gli effetti dei cambiamenti climatici uniti alla fragilità del nostro territorio costituito da 13 bacini idrografici, con il 20% della superficie della Regione censita come area in frana, meritano un’attenzione crescente in quanto stiamo assistendo a veri e propri disastri. Non dobbiamo dimenticare le alluvioni del 2011 e del 2014. Come ingegneri vorremmo espletare il nostro ruolo di utilità sociale contribuendo a tenere alta l’attenzione nei confronti di questa problematica. Da un punto di vista economico, stiamo monitorando quanto spende la nostra Regione. Ad esempio per la  Manutenzione ordinaria, nel 2018, sulla mitigazione del rischio idraulico per i fiumi, la Regione ha impegnato 1,9 mln di euro, e per quella straordinaria con fondi PORFESR 9 milioni di euro. Ingenti fondi straordinari (170 milioni di euro) sono stati destinati dal Governo ai territori colpiti dal sisma 2016 per la messa in sicurezza sotto il profilo idraulico e soggetti a rischio idrogeologico delle Marche. Da un punto di vista tecnico., vorremo dare il nostro contributo nelle scelte da attuare per  la  difesa del nostro territorio; siamo estremamente favorevoli che nel percorso di adozione degli strumenti di pianificazione, devono essere effettuate verifiche di compatibilità idraulica, e, ad ogni trasformazione del suolo che provochi una variazioni di permeabilità superficiale, l’obbligo di azioni di compensazione ovvero l’invarianza idraulica».
In definitiva, ragionare sulla compatibilità idraulica significa valutare l’impatto della nuova previsione urbanistica sull’esistente assetto idraulico ed idrogeologico, nel tentativo di mantenere il necessario equilibrio tra permeabilità e impermeabilità e dettando i vincoli necessari al mantenimento di questo rapporto. Nello specifico, il sistema i.idro DRAIN presentato alla Fiera della Pesca, garantisce un minor ristagno dell’acqua, una riduzione del ruscellamento, una riduzione del fenomeno di aquaplanning e, opportunamente progettato, può fornire una capacità di stoccaggio temporanea delle acque per consentire un graduale rilascio nel terreno delle acque. «Oggi abbiamo presentato una soluzione hi-tech per una gestione sostenibile delle acque, messa a punto in i.lab, il nostro centro ricerca e innovazione – ha sottolineato, Massimo Borsa, responsabile dei laboratori di innovazione di Italcementi, intervenuto al seminario - È un’occasione rendere disponibili risposte a esigenze specifiche attraverso soluzioni “su misura” per risolvere un problema come quella della gestione delle acque, che vanno ad affiancarsi alle linee di prodotto più tradizionali». Il seminario, cui è prevista anche la presenza dei chimici, dottori agronomi e dottori forestali, consente infine di acquisire Crediti Formativi Professionali, distribuiti da ciascun Ordine in base al proprio regolamento. 

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