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Cronaca

60100 "invita" la Regione a Teatro: “Ancona può farcela, ma il tempo stringe”

Secondo incontro organizzato da Sessantacento per approfondire la tematica: presenti l'assessore regionale alla Cultura, Pietro Marco, il direttore delle Muse Velia Papa, Gilberto Santini dell'Amat, Lino Terra per il Teatro del Canguro

Il tempo stringe. C'è solo un mese di tempo per presentare il progetto di consorzio tra la Fondazione “Le città del Teatro – TSM”, la Fondazione “Teatro delle Muse”, l’Associazione “Inteatro” di Polverigi e la Società Cooperativa “Teatro del Canguro”.
A ricordarlo ieri, l'assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini, intervenuto al secondo incontro organizzato da Sessantacento per approfondire la tematica sui teatri del capoluogo marchigiano.

“Non è vero che Ancona si è impoverita e che è sulla via dello spegnimento. Il limite è che negli ultimi anni, il restringimento delle risorse economiche ha impedito un rinnovamento. La Pubblica Amministrazione è in crisi strutturale” ha commentato l'Assessore prima di spiegare il ruolo della Regione. “Abbiamo provato ad intervenire su due filoni: stabilire un nesso virtuoso tra economia e cultura mentre in termini organizzativi, ci siamo posti il problema delle filiere, lasciando comunque uno spazio a nuovi ingressi. Inoltre, ci siamo concentrati sulle reti. Siamo partiti con 7/8 associazioni culturali adesso ne contiamo 32. C'è l'idea di allargare il circuito di produzione e distribuzione”.

Un altro importante punto affrontato da Marcolini, sono le Fondazioni ad Ancona. Il problema non ancora risolto, è la copertura dei debiti pregressi dello Stabile. Se quindi da una parte c'è il progetto di consorzio e di ottimizzazione delle risorse, dall'altra l'urgenza di sanare il pregresso.
L'Assessore ha poi proseguito, riferendosi alla messa in liquidazione dello Stabile, dicendo che “i tempi sono molto stretti. Se non abbiamo entro il mese di novembre un piano degli impegni dettagliati in modo millimetrico, i passaggi sono scritti. Il commissario diventerà liquidatore e le conseguenze di questo le conosciamo tutti”.

Presenti all'incontro anche Velia Papa, direttore delle Muse, Gilberto Santini dell'Amat, Lino Terra per il Teatro del Canguro e i consiglieri regionali Silvetti e Bugaro. “A causa di una contingenza economica negativa, rischiamo di perdere tutto quello che abbiamo acquisito. Questo non è positivo per la città, per la regione e per i cittadini- afferma Velia Papa-. La cultura è un settore trainante per altri settori, rende creativi e vitali i nostri territori. Si è verificato un indebolimento delle strutture che fanno difficoltà a tenere aperti i teatri”.

Ed incalza poi sulla necessità di fare rete. “Bisogna fare rete, magari fare meno cose ma meglio. Fare prodotti culturali che possano essere esportati. Stiamo cercando di capire se possiamo avere un futuro in questo ambito. Entro il 30 gennaio, dobbiamo fare questo progetto di consorzio per avere il contributo statale”. Il finanziamento statale prevede che vengano effettuate 5mila giornate di lavoro per fare 120 spettacoli con il pubblico pagante. “Come singole imprese, facciamo 13mila giornate di lavoro. Se ci mettiamo in rete ne faremo la metà, 7mila. Quello che ci interessa è continuare a fare il nostro lavoro e accrescere la cultura nella nostra Regione”.

“I comuni delle Marche non hanno interesse alla produzione teatrale. I modelli di stabilità nascono intorno ai capoluoghi. Ancona deve accogliere un progetto di produzione” commenta Gilberto Santini, Amat. “La mia piccola società ha deciso di aderire al progetto perché pensiamo che insieme avremmo delle potenzialità in più da mettere in campo. Produrre è faticoso e svantaggioso. Ci chiediamo se valga la pena continuare” rivela Lino Terra, Teatro del Canguro.

Durante l'incontro Stefano Tombolini, capogruppo di Sessantacento Ancona ha presentato un'indagine sui diversi Teatri Stabili d'Italia. “C'è molta differenza nelle spese di gestione e amministrazione rispetto ai soggetti simili a noi”. La stabilità ministeriale è un valore aggiunto per la città. È indispensabile fare presto per non perderla.

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