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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Minacce di morte e tassi che sfiorano il 600%. Commerciante sul lastrico: gli usurai sono padre e figlio

I due dovranno rispondere di estorsione e usura pluriaggravata. Hanno chiesto tassi di interesse che arrivavano al 50% mensile. Commerciante del centro si è rivolto alla polizia

ANCONA - Minacciavano di morte il titolare di un negozio in pieno centro arrivando a chiedere tassi di interesse del 600% all'anno. Gli agenti della Squadra Mobile di Ancona hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, nei confronti di padre e figlio, di 48 e 27 anni, accusati di estorsione ed usura pluriaggravate in concorso, ai danni di un commerciante del centro città. La vicenda ha avuto origine dalla denuncia presentata dalla vittima riguardo le ripetute richieste di denaro da parte di uno degli arrestati, che ha coinvolto anche il figlio, già con precedenti penali, per esercitare pressioni sull'imprenditore.

Le indagini

Le indagini hanno permesso agli investigatori di acquisire una serie di elementi probatori significativi, che hanno delineato un quadro indiziario consistente riguardo ai reati contestati. Secondo le indagini, gli interessi richiesti alla vittima sarebbero stati notevolmente alti, raggiungendo il 50% mensile (600% annuo). Le indagini hanno anche evidenziato il carattere estorsivo delle richieste di denaro o di trasferimento di beni, inclusa l'abitazione della vittima, accompagnate sempre da minacce serie, talvolta di morte, e comportamenti intimidatori. La gravità delle minacce rivolte alla vittima ha portato il Pubblico Ministero ad emettere il provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti dei due indagati.

Arresto e Perquisizioni

Nel pomeriggio del 27 marzo, gli agenti hanno rintracciato il padre in un camper parcheggiato temporaneamente a Fabriano e il figlio, in un altro camper parcheggiato di fronte allo stadio "Del Conero" di Ancona. Le perquisizioni successive hanno permesso di trovare e sequestrare ulteriore materiale ritenuto utile alle indagini, inclusi i telefoni cellulari in uso agli indagati.

Custodia in Carcere

Dopo le procedure di rito, i due arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Ancona-Montacuto a disposizione dell'Autorità Giudiziaria competente. Nei giorni successivi, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ancona ha convalidato il fermo e ha emesso nei confronti dei due uomini la misura cautelare della custodia in carcere.

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