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Cronaca

Inseguimenti e minacce di morte: imprenditore nel mirino dello stalker

Operaio 50enne scopre che la moglie lo tradisce e per un anno perseguita il suo amante: dopo le indagini dei carabinieri, ora non potrà più avvicinarsi alla vittima

Scopre la relazione extraconiugale della moglie e perseguita il suo amante: minacce di morte, offese, inseguimenti in strada, appostamenti, danneggiamenti. Per un quasi un anno si è trasformata in un inferno la vita di un imprenditore anconetano di 56 anni, perseguitato dal marito della donna con cui aveva intrapreso una love story clandestina: lo stalker, un operaio di Recanati di 50 anni, dopo varie denunce e lunghe indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Ancona con i militari della stazione di Brecce Bianche, è stato raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento all’imprenditore.

I fatti sono avvenuti tra l’aprile 2019 e il febbraio 2020. Dalle indagini è emerso che il 50enne recanatese, scoperta la relazione extraconiugale della moglie, animato da chiari intenti vendicativi, ha inviato all’imprenditore innumerevoli chiamate telefoniche, utilizzando numeri di telefono pubblici per nascondere la sua identificazione, lo ha ingiuriato e minacciato, poi ha effettuato una serie di appostamenti presso l’abitazione e presso la sede dell’impresa del 56enne anconetano: è arrivato a danneggiargli l’auto con incisioni sulla carrozzeria e cospargendo di mastice le serrature, i vetri e i tergicristalli. Infine, l’ha inseguito in auto, cercando di speronarlo, con l’intento di spaventarlo, minacciandolo anche con il gesto di tagliargli la gola. 

La prima denuncia dell’imprenditore risale al luglio scorso, quando si è presentato ai carabinieri di Brecce Bianche per chiedere aiuto: ha spiegato di non sapere che la donna con cui si stava frequentando era sposata e di aver troncato la relazione, nell’aprile 2019, dopo esserne venuto a conoscenza. Ha raccontato di aver subito appostamenti dall’operaio davanti alla sua azienda e di essersi ritrovato l’auto danneggiata, la sera del 6 luglio. In quell’occasione l’operaio telefonò all’imprenditore, minacciandolo pesantemente e invitandolo ad affacciarsi per guardare le incisioni sulla carrozzeria dell’auto, cosparsa di mastice: provocò danni per 5.300 euro.

L’imprenditore ha integrato le denunce ad agosto, settembre e ottobre per nuovi episodi persecutori: appostamenti davanti casa e all’azienda, attuati con più auto e un furgone. E ancora, numerose telefonate, a qualsiasi ora del giorno e della notte, con minacce di morte a lui e ai familiari. L’ultima denuncia è del 13 febbraio 2020 quando lo stalker, alla guida dell’auto della moglie, si è lanciato all’inseguimento di quella della vittima, tentando di tamponarlo alla rotatoria di via I Maggio: l’imprenditore ha rallentato, ha accostato sul margine della Statale 16 e, una volta sorpassato, si è visto mimare il gesto del taglio della gola. Vista la situazione, il Gip di Ancona ha emesso nei confronti dell’operaio 50enne la misura del divieto di avvicinamento a una distanza di almeno mille metri ai luoghi frequentati dall’imprenditore, compresa la casa e la sua azienda, e il  divieto di comunicare con lui. Qualora dovesse incontrarlo casualmente, dovrà allontanarsi senza rivolgergli la parola e senza gesticolare nei suoi confronti. 

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