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Cronaca Fabriano

Indesit, in piazza parla la Camusso: "I benefattori non sono i Merloni"

Sono dure le parole del Segretario Nazionale Cgil Susanna Camusso che davanti ad una piazza gremita ha parlato ai lavoratori della Indesit che manifestano contro il taglio di 1425 posti di lavoro

La segretaria della Cgil é intervenuta oggi ad un incontro con i lavoratori della Indesit Company, che il 4 giugno scorso ha annunciato 1.425 esuberi in Italia (480 a Fabriano, oltre 700 nelle Marche), e di altre aziende del distretto elettrodomestico in crisi: un migliaio di persone, raccolte nella piazza davanti al Municipio sotto un sole cocente. Con loro i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm, i sindaci del territorio e il vescovo di Fabriano mons. Giancarlo Vecerrica. "Il paradosso - ha tuonato la Camusso - è che questa azienda va ad incentivare gli investimenti in un Paese come la Turchia dove ai giovani non viene concesso neanche di manifestare".

"Alle fabbriche che chiudono, è difficile disegnare un futuro, il Governo deve far sentire la sua voce,  giustamente - ha spiegato - il presidente del Consiglio continua a dire che bisogna investire sull'occupazione per i giovani, perché quello é un modo per disegnare un futuro per il Paese. E' Confindustria che deve iniziare a dire ai propri associati, in primis ad Indesit, quanto vuole investire lei, le sue imprese, nello sviluppo del Paese". 

Poi un'aspra critica all'azienda: "decide di aprire una fase di licenziamenti e di chiusura di stabilimenti pur non avendo una crisi oggettiva, per delocalizzare la produzione in altri Paesi".

Questo è il primo passo prima dell'incontro di venerdì nella capitale tra sindacati e management aziendale. Le prime impressioni ci indicano che l'azienda non farà nessuno sconto sul numero di esuberi e a quanto pare anche sulla volontà di chiudere l'impianto fabrianese di Melano. Il discorso si sposterà quindi su altre questioni come il ricorso per due anni a contratti part-time, la richiesta delle parti sociali di mobilità volontaria con una consistente buona uscita o lo slittamento sulla dismissione di Melano nel 2015.

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