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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Cupramontana

Droga nelle mutandine della moglie e nell’armadio del genero, doppio arresto in casa del boss

Le manette sono scattate a Cupramontana e Viterbo. Trovati quasi tre chili tra hashish e cocaina. C’era anche l’agenda per tenere la contabilità

CUPRAMONTANA - Sei anni fa avevano monopolizzato il mercato della droga ma una operazione dei carabinieri aveva stroncato il giro il cui quartier generale, per la residenza di uno dei capi, era Cupramontana. Presa la banda, una decina di persone in tutto, la droga era sparita. Ma forse non del tutto. In casa del boss sono arrivati altri due arresti. Al mattino è toccato alla moglie, alla sera al genero, uno spazzino. Filo conduttore sempre la droga. Ne hanno trovata parecchia i carabinieri di Cupramontana, ieri durante una doppia perquisizione fatta nella cittadina della Vallesina, prima in casa del genero e poi in quella della moglie di Salvatore Fontana, uno dei boss dell'operazione Damasco, quella che ha permesso tempo fa di stroncare un grosso giro di droga tra le province di Ancona e Pesaro. Un boss che è stato latitante fino a novembre scorso, 53 anni, palermitano, ritrovato in Spagna dove viveva con false generalità. Fontana, residente a Cupramontana, è recluso nel carcere di Viterbo (deve scontare otto anni) e ieri mattina la moglie era andato a trovarlo. Prima di entrare le guardie l'hanno perquisita e hanno trovato tra le sue parti intime un ovulo contenente 10 grammi di cocaina. La donna è stata arrestata e il marito non lo ha più visto. La polizia ha avvertito i carabinieri nelle Marche, per far controllare l'abitazione della moglie del boss, napoletana, a Cupramontana, dove vive, e anche quella della figlia che abita con un compagno, un 34enne, anche lui napoletano.

Nell'armadio di quest'ultimo, in camera da letto, i militari hanno trovato due panetti di hashish, del peso di quasi due chili e 58 grammi di cocaina. Nascosto in un cassetto, tra i pennarelli del bimbo di cinque mesi che la coppia ha avuto, c'era una agenda con scritti numeri di telefono, importi e cifre che rimandavano ad una sorta di contabilità della droga. II 34enne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. Perquisita l'abitazione della suocera sono stati trovati sei cellulari, due macchinari per confezionare il sottovuoto, due bilancini di precisione e un quaderno con annotate anche li cifre in denaro e numeri telefonici. La droga e tutto il materiale sono stati sequestrati. C'è il sentore che l'attività di spaccio stroncata al marito, assicurato al carcere e alla giustizia, forse non era mai cessata. Saranno gli sviluppi dell'indagine e un eventuale processo a stabilirlo. Questa mattina il tribunale di Ancona intanto ha convalidato l'arresto del genero del boss nell'udienza che si è tenuta davanti al giudice Matteo Di Battista. II 34enne è stato messo ai domiciliari con il permesso di andare al lavoro. E difeso dall'avvocato Francesca Petruzzo. L’arrestato ha negato che la droga fosse la sua ipotizzando piuttosto che sia stata la suocera a nasconderla lì.

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