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Cronaca Fabriano

Indesit: un documento che unisce tutti i sindacati nel dire "No" al piano aziendale

E' arrivato anche un messaggio del vescovo di Fabriano e Matelica, Giancarlo Vecerrica: "Occorre che si sappia con grande chiarezza cosa sta accadendo e le intenzioni delle aziende in questo territorio"

No al piano da 1.425 esuberi della Indesit". 32 sindaci e rappresentanti di comuni delle province di Ancona, Macerata, Pesaro Urbino e Perugia hanno sottoscritto a Fabriano con Fim, Fiom e Uilm un documento in cui "si impegnano a sostenere ogni iniziativa di lotta promossa dalle organizzazioni sindacali locali e dalle Rsu degli stabilimenti fabrianesi" Indesit. E a utilizzare "tutti i canali istituzionali e politici per convincere il Gruppo e la Famiglia Merloni a rivedere i propri progetti".

Il documento degli amministratori locali invita la Indesit "a ritrovare nel proprio essere una grande azienda italiana, che all'Italia deve le sue origini e il suo successo, le ragioni per modificare le proprie scelte industriali, continuando a investire nel territorio, per il futuro dell'industria marchigiana e per un lavoro stabile, qualificato e radicato qui". Ottenere dall'azienda un nuovo piano industriale in grado di garantire "un adeguato livello di investimenti in nuovi prodotti e nei processi produttivi, è oggi la priorità per i lavoratori e per tutte le comunità rappresentate dai sindaci, anche per la salvaguardia del tessuto economico e sociale". Sindacati e sindaci "non possono condividere né accettare l'ipotesi di delocalizzazione produttiva e di ridimensionamento industriale" che a loro avviso il piano Indesit comporta, nel momento in cui cui potenzia e espande "le produzioni realizzate in Paesi 'low cost', Polonia e Turchia, e riduce in modo consistente la produzione in Italia". Il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola ha invitato i colleghi a "tradurre velocemente il documento in un ordine del giorno da far approvare in tutti i consigli comunali. Stare insieme - ha sostenuto - ci può dare la forza giusta per confrontarci con l'azienda e dare un messaggio forte anche al Governo nazionale". Il piano, hanno commentato alcuni sindacalisti, "ha scioccato tutti, ci ha colto di sorpresa, e questo ci ha fatto commettere qualche errore. Ma da oggi dobbiamo parlare tutti una sola lingua". E' arrivato anche un messaggio del vescovo di Fabriano e Matelica, mons. Giancarlo Vecerrica: "Occorre che si sappia con grande chiarezza cosa sta accadendo e quelle che sono le intenzioni delle aziende in questo territorio: devono restituire ciò che hanno ricevuto in tutti questi anni".

Fonte (ANSA)

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