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Cronaca Rione degli archi / Via Guglielmo Marconi

Siringhe e immondizia sul ponte: la corsia pedonale sbarrata dalla diga di rifiuti

I più ci passano in automobile senza accorgersi di cosa c’è sulla corsia pedonale che costeggia la carreggiata veicolare. Il viadotto in pieno centro è una discarica a cielo aperto

Tutti o quasi ci passano in macchina, camion o moto. Il conducente vede un nastro d’asfalto e il passeggero che guarda a destra è rapito dalla figura del Duomo stagliato lontananza e dalle navi che prendono forma alla Fincantieri. Sul cavalcavia Enrico Mattei che sovrasta via Marconi per collegare gli Archi al porto industriale e a Marina Dorica ci si può passare anche a piedi, ma per chi lo fa c’è tutto un altro scenario. Accanto alla carreggiata veicolare il viadotto gestito dall'Anas dispone di corsie laterali per pedoni in entrambi i sensi di marcia, ma il camminamento che inizia da via Borgo Pio in direzione Marina Dorica è interrotto da una vera e propria diga di immondizia.

Una volta iniziata la camminata le avvisaglie di ciò che aspetta il pedone non tardano ad arrivare. La corsia è stretta e lungo ai piedi del muretto che la divide dalla zona veicolare sono ammucchiati vestiti, bottiglie rotte, resti di cibo e farmaci e una serie di petardi esplosi in chissà quale capodanno. Siamo esattamente sopra i binari dell’area “scambietti” ed è solo l’inizio. Una decina di passi più avanti c’è la prima siringa arrugginita, usata nella notte dei tempi e con l’ago ancora attaccato. E’ solo la prima, ce ne sono un altro paio buttate là sempre in tempi non recenti. Il percorso prosegue tra pantaloni a brandelli, ombrelli smembrati, resti di ciabatte, un asse di legno appuntita e vetri, ma occhio a non scivolare su una buccia di banana. Non è un modo di dire, c’è davvero in mezzo al camminamento ma la cosa positiva è che non vederla è impossibile. Una volta arrivati allo svincolo per la biglietteria marittima la corsia devia a destra per poi tornare subito a sinistra. Un aggiustamento necessario per lasciare alle auto lo spazio disponibile alla sosta di emergenza.

Rifiuti sul viadotto degli Archi

Una diga di rifiuti

E’ proprio là che chi intende proseguire la camminata è invece costretto a rinunciare, perché trova la strada letteralmente sbarrata da rifiuti di ogni tipo: conchiglie, uova intere, abiti, scarpe, bottiglie, tegole, sedie, mattoni, scatoloni, barili e perfino un estintore. Fare lo slalom non basta, perché non c’è spazio disponibile per poggiare il piede senza calpestare qualcosa e per di più il tutto è poggiato su letto di rami secchi ed erbacce. Sotto può esserci qualcos’altro. A quel punto la scelta è obbligata: tornare indietro oppure scavalcare il muretto divisorio sulla sinistra e bypassare la discarica camminando nella parte riservata al traffico veicolare. Basterebbero pochi passi, ma rigorosamente a proprio rischio e pericolo. 
 

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