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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Senigallia

Mangialardi (Anci Marche) sul Decreto Immigrazione: «Auspichiamo un passo indietro»

Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale dei Presidenti delle Anci regionali ha ribadito la necessità che il Governo tenga conto delle istanze dei Sindaci

ANCONA – Le norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno non convincono l’Anci Marche anche in considerazione della grande disponibilità all’accoglienza manifestata dalle città marchigiane che hanno gestito le presenze di migranti richiedenti asilo in questi anni. Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale dei Presidenti delle Anci regionali ha ribadito la necessità che il Governo tenga conto delle istanze dei Sindaci.

“La situazione sta sfuggendo di mano” – ha detto Mangialardi. “Bene ha fatto il presidente Decaro, a chiedere di istituire un tavolo di confronto in sede ministeriale per definire le modalità di attuazione e i necessari correttivi”. L'articolo 13 della legga 132 stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all'anagrafe e quindi avere la residenza.

“E’ di tutta evidenza – ha aggiunto Mangialardi - che tale norma così com’è stata approvata non tutela i diritti delle persone. La commissione immigrazione dell’Anci, all’unanimità, indipendentemente dall’appartenenza politica dei singoli componenti, si era espressa negativamente sul provvedimento, ritenendo che i diritti umani non fossero negoziabili” – ricorda Mangialardi.

“Ho parlato con alcuni sindaci tra i quali alcuni marchigiani che sono preoccupati perché in sostanza i comuni non potranno più rilasciare a chi ha un permesso di soggiorno la carta d'identità e i servizi, come l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale (quindi l'Asl) o ai centri per l'impiego, che verranno assicurati solo nel luogo di domicilio, visto che non c'è più la residenza, come un Centro di accoglienza straordinaria o un Centro permanente per il rimpatrio”.

“Credo ci sia spazio per apportare le necessarie modifiche come dovrebbe accadere alla norma sulla tassazione dell'Ires per gli enti no profit. Fare un passo indietro non sarebbe un segno di debolezza ma di intelligenza” – ha concluso il Presidente di Anci Marche.

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