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Cronaca

Crollo del ponte in A14, 18 persone e 4 società rischiano di finire a processo

Chiuse le indagini preliminari, la procura di Ancona ha formulato le richieste di rinvio a giudizio per la morte di Emidio Diomede e Antonella Viviani

La procura di Ancona ha chiesto il rinvio a giudizio per 18 persone e 4 società considerate responsabili del crollo del ponte 167, lungo l’autostrada A14, avvenuto il 9 marzo 2017 tra i caselli di Ancona Sud e Loreto, nel comune di Camerano, nel quale morirono i coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani di Spinetoli (Ascoli) e rimasero feriti tre operai romeni, che nel capo d’imputazione compaiono come persone offese. 

Nella richiesta di rinvio a giudizio, a conclusione delle indagini preliminari, il pm Irene Bilotta contesta agli indagati l’omicidio colposo, l’omicidio stradale, il crollo colposo e la violazione delle norme in materia di sicurezza sul luogo di lavoro. La tragedia si verificò durante un’operazione di innalzamento del ponte: un troncone obliquo finì sull’A14, piombando addosso alla Nissan Qashqai su cui viaggiavano i coniugi Diomede, senza lasciargli scampo. 

Nel corso delle indagini si è quasi dimezzato il numero degli indagati che da 42 sono scesi a 22, tra cui 18 persone fisiche - ingegneri, capi cantiere, responsabili della sicurezza e del procedimento, manager e progettisti - e 4 società che ora rischiano il processo: Autostrade per l’Italia, Pavimental, Spea e Delabech. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 9 dicembre davanti al gup Francesca De Palma. I familiari delle vittime sono già stati risarciti in sede civile e, dunque, non dovrebbero partecipare al processo. 

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