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Cronaca

Medici senza frontiere ad Ancona per proteggere ospiti e personale delle strutture per anziani

«Possono svolgere un ruolo decisivo per evitare nuovi contagi e frenare la diffusione del virus, soprattutto tra le persone più a rischio»

Medici Senza Frontiere (MSF) amplia le sue attività nella risposta al Covid-19 in Italia supportando diverse strutture per anziani nelle Marche, nell’area della regione che comprende le città di Fabriano, Jesi, Senigallia e Ancona.

«Nell’affrontare un’epidemia le attività di prevenzione possono svolgere un ruolo decisivo per evitare nuovi contagi e frenare la diffusione del virus, soprattutto tra le persone più a rischio. Di fronte al coronavirus i nostri anziani, che in ogni società rappresentano un insostituibile punto di riferimento per tutti, sono i più vulnerabili e noi faremo tutto il possibile per proteggerli lavorando fianco a fianco con il personale delle strutture che li ospitano, in stretta collaborazione anche con l’ASUR” dichiara Tommaso Fabbri, capo progetto di MSF per risposta al Covid-19 nelle Marche».

Il team di MSF, composto da medici, infermieri ed esperti di igiene, tutti con esperienze pregresse in missioni umanitarie nella gestione di epidemie complesse, supporterà i gestori, il personale delle strutture, i Comuni, rispetto alle procedure di contenimento del virus. All’interno delle strutture, saranno individuati circuiti interni e aree dedicate che aiuteranno a proteggere ospiti e personale, evitando l’insorgere di nuovi casi che, diventando critici, richiederebbero il ricovero in ospedali già a rischio di sovraffollamento.

«Ringraziamo Medici Senza Frontiere – afferma il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – per il qualificato contributo offerto a supporto delle nostre strutture e speriamo che questa collaborazione possa ampliarsi nei prossimi giorni. La nostra finalità è quella di mettere in campo tutto il meglio per fronteggiare questa emergenza e l’esperienza del team di MSF non può che accrescere le nostre potenzialità in termini operativi».

Nel pieno dell'emergenza coronavirus, le strutture per anziani sono tra i luoghi più vulnerabili. Al loro interno risiedono persone in età avanzata, le più colpite dalla malattia, sono comunità dove molte persone vivono insieme a stretto contatto, e inevitabilmente non dispongono di apparati medici specializzati come quelli delle strutture ospedaliere.

Soddisfatta anche Nadia Storti, Direttore Generale dell’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale). «Questa collaborazione ci rende orgogliosi. L’ASUR, col decisivo supporto della Regione Marche, sta facendo un lavoro imponente. Ma nulla potrebbe senza i nostri dipendenti, quelli sanitari in prima linea e quelli assegnati ai servizi di supporto. Per questo enorme sacrificio e spirito di squadra, li voglio ringraziare uno ad uno.  La collaborazione con MSF aiuterà a sostenere il nostro territorio nella lotta contro il Covid-19 all’interno delle strutture socio-sanitarie, in accordo con il Direttore di Distretto e con i Medici di Medicina Generale, che potranno trovare in MSF sostegno e consulenza. Questo modello di “presa in carico” è molto importante anche per ridurre l’afflusso presso gli ospedali, continuando a garantire assistenza ai dimessi».

Oggi sono una trentina gli operatori MSF impegnati nella risposta al coronavirus in Italia per condividere la propria esperienza nella gestione delle epidemie, nelle Marche e nel lodigiano. MSF ha offerto la propria disponibilità anche alle autorità sanitarie di altre regioni, dalle più colpite a quelle dove la prevenzione può fare la differenza, e spera di essere autorizzata ad ampliare le proprie attività per supportare un maggior numero di regioni. Altri operatori che partono in missione con MSF sono già in prima linea negli ospedali italiani come medici del servizio sanitario nazionale. MSF è impegnata contro il coronavirus anche in Spagna, Francia, Belgio e Grecia e siamo in contatto con le autorità sanitarie in Afghanistan e in altri paesi in cui lavoriamo, dove le nostre équipe si preparano all’epidemia.

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