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Cronaca Agugliano

Disagio giovanile, l'Arcivescovo Menichelli: "Dialogo ed esempio aiutano a crescere"

Al cinema Ariston di Agugliano si è parlato di disagio giovanile con l'iniziativa proposta dall'Amministrazione - assessorato ai servizi sociali - in collaborazione con le associazioni locali e l'I.C. "M. Ricci"

Un argomento complesso e delicato, una platea ampia e interessata, relatori competenti e carismatici. Un pieno in tutti i sensi, soprattutto di contenuti, quello vissuto al cinema Ariston di Agugliano, dove si è parlato di disagio giovanile grazie all’iniziativa proposta dall’Amministrazione – assessorato ai servizi sociali – in collaborazione con le associazioni locali e l’I.C. “M. Ricci”.

Ad introdurre i lavori i “padroni di casa”, ossia la psicologa Giorgia Marziani, l’assessore Dante Cesaretti e il Sindaco Sauro Lombardi che hanno rappresentato il quadro sul territorio, il lavoro svolto dal Comune e sottolineato l’importanza della rete sociale del volontariato, che consente di avvicinare i cittadini e di penetrare nelle singole realtà più di quanto possano fare le istituzioni. Dall’assessore regionale Paola Giorgi, i riferimenti per accedere alle leggi e ai progetti regionali concepiti per coinvolgere i giovani attivamente.
La parte forse più toccante è poi arrivata grazie agli interventi del dott. Bernardo Nardi del Vescovo Edoardo Menichelli. Il responsabile del centro adolescenziale dell’Ospedale regionale di Torrette ha portato la sua esperienza diretta, ribadendo che l’unica terapia veramente efficace è il dialogo ed il confronto all’interno del nucleo familiare ove il bambino, l’adolescente, matura, assorbendo ogni sensazione e situazione che vive: di qui la necessità di prestare attenzione a quei segnali rivelatori sull’emergere di un disagio. Una visione laica affine a quella spirituale di Mons. Menichelli, che ha esortato a diffidare dal materialismo e dal consumismo, riportando al centro i valori di cui deve essere permeata la cellula base della società.

“Oggi le famiglie sono sempre più frammentate, divise, in lotta contro il tempo, i ragazzi immersi in un frullatore di stimoli fra scuola, sport, social network ecc. che quasi ci si dimentica di parlare faccia a faccia. Dialogare, dare un buon esempio e toccare il dolore aiuta a crescere in maniera positiva”, ha detto fra l’altro l’Arcivescovo portando la propria testimonianza di bimbo rimasto presto orfano ma rimasto saldo nei principi sani che gli erano stati trasmessi.

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