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Cronaca

Biogas, la Consulta boccia la Legge Regionale 3/2012: entusiasmo dei comitati

Ma Donati frena: "Sentenza complessa di incostituzionalità parziale. La Regione si adeguerà immediatamente con una proposta di legge ai rilievi per le parti indicate"

La Legge Regionale 3/2012, sulla base della quale la Regione ha autorizzato diverse centrali a biogas, è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta, con sentenza n.93 del 20 maggio 2013, nelle parti in cui ha escluso questi impianti dalla procedura di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale e non solo.

TERRE NOSTRE. Grande entusiasmo è stato espresso dal coordinamento dei comitati “no biogas”: “Il Coordinamento Regionale di Comitati “Terre Nostre – Marche” sta continuando a lavorare per la chiusura ed il non insediamento di queste inaccettabili centrali, facendo sì che vengano revocate le autorizzazioni concesse sulla base della legge bocciata perché in contrasto con la Costituzione e le normative europee. […]
La sentenza della Consulta ci permette di proseguire anche in questo ambito giudiziario, dopo quanto svolto finora con le azioni dei comitati aderenti al Coordinamento Regionale “Terre Nostre”, ivi incluse quelle che hanno favorito negli ultimi mesi l’intervento dei magistrati della Procura di Ancona.”
I comitati invitano tutti i cittadini alla manifestazione nazionale che si terrà questo sabato, 25 Maggio, ad Assisi, organizzata dal Coordinamento Nazionale di Comitati NO BIOGAS-BIOMASSE “Terre Nostre” che vedrà,  fra i partecipanti, cittadini e comitati da ogni parte d’ Italia.

LA REGIONE. Getta invece acqua sul fuoco l’assessore Regionale all’ambiente Sandro Donati: “La sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 3 del 2012 non può prestarsi a strumentalizzazioni politiche e letture semplicistiche. Si tratta infatti di una pronuncia di incostituzionalità parziale, in cui la Consulta ha anche riconosciuto la legittimità di significative disposizioni regionali impugnate dallo Stato. La Regione darà immediata applicazione alla sentenza, già dalla prossima seduta di Giunta, attraverso l’approvazione di una specifica proposta di legge per l’integrale recepimento della normativa comunitaria, così come suggerito dalla Corte Costituzionale. Proposta di legge che sarà subito trasmessa all’Assemblea legislativa, confermando la linea del pieno rispetto del principio di legalità che ha sempre ispirato l’azione del governo regionale. La sentenza, peraltro, è composita e di difficile lettura per l’oggettiva complessità della materia che risulta incandescente e coinvolge l’attività dello Stato, non solo per gli impianti a biogas e biomasse, ma per tutti i lavori e opere che incidono sull’assetto del territorio. È indicativo, a tal proposito, il lungo tempo intercorso tra l’udienza (27 febbraio) e il deposito della sentenza (22 maggio). Ancora di più lo è il fatto che nella parte di maggiore rilevanza della sentenza, concernente l’individuazione dei progetti da sottoporre a Via o a verifica di assoggettabilità, non sia citata la normativa statale di cui la legge regionale costituiva applicazione, ma esclusivamente quella comunitaria. In relazione alla complessità delle valutazioni conseguenti alla sentenza, la strada che sarà percorsa è quella della massima condivisione e della corresponsabilità delle scelte con l’Assemblea legislativa, compreso l’iter attuativo della legge 30 che viene superato dal nuovo quadro delineato dalla Corte. Resta il fatto che analoghe disposizioni di altre Regioni non sono state impugnate dal Governo: così si crea ora una disparità di condizioni tra le Marche e gli altri territori rispetto ai progetti da assoggettare a Via”.

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