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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pestaggio e rapina fuori dal bar, condannato con espulsione: l'aggressore era irregolare

Uno degli aggressori, un 37enne colombiano, è stato condannato. Aveva rapinato l’uomo di 500 euro insieme alla ragazza e a un complice

Le regala 20 euro dopo aver rifiutato le sue avances e poco dopo viene avvicinato da un amico della ragazza che gli chiede ulteriore denaro. Stavolta dice di no e poco dopo scatta la rapina. E’ accaduto a un 48enne anconetano lo scorso 5 luglio in via Flaminia. L’uomo è stato aggredito e rapinato di 500 euro da un 37 enne colombiano insieme a dei complici. Genaro Vasquez Perez, accusato di rapina in concorso con la ragazza e un terzo uomo finora non identificati, è stato condannato dal tribunale collegiale a 5 anni e 1 mese con espulsione a pena scontata. Infatti il colombiano, all'epoca dei fatti, era già stato colpito da un decreto di esplusione dal territorio italiano. Ad aggravare ulteriormente la sua posizione l’evasione dai domiciliari disposti dal giudice subito dopo l’arresto, circostanza che gli ha aperto le porte del carcere. Il 48 enne, costituitosi parte Saccomani-5civile nel processo con rito immediato e rappresentato dall’avvocato Jacopo Saccomani (foto a sinistra), avrà diritto a un risarcimento di 2.500 euro. 

La ricostruzione

Tutto inizia davanti al bancone di un bar nei pressi della stazione. Il 48enne stava consumando una bibita quando, secondo la versione fornita ai poliziotti, è stato avvicinato dal colombiano. Non era un volto nuovo perché i due si sarebbero conosciuti pochi mesi prima frequentando gli stessi posti di svago. Vasquez era insieme a un amico e a una ragazza, quest’ultima si é avvicinata al 40enne proponendogli di appartarsi per la cifra di 30 euro. Invito respinto. L’uomo ha comunque regalato alla ragazza 20 euro. Dopo una bevuta offerta a Vasquez, tutto sembrava finito. La tranquillità é durata solo un quarto d’ora perché il colombiano si é ripresentato insieme all’amica per chiedere altri soldi. Stavolta niente da fare e a quel punto Vasquez ha invitato l’anconetano fuori dal locale per parlare. In realtà era un agguato. Di fuori c’era l’altro amico dell'aggressore e una volta raggiunta una vicina scalinata il trio si sarebbe scagliato contro il malcapitato. Il colombiano, sempre secondo la versione accusatoria, ha chiesto ulteriori 20 euro e dopo il nuovo rifiuto ha afferrato il 48enne per la maglia scaraventandolo sulla scala, il tutto con l’aiuto degli altri due amici. Dopo avergli strappato il portafogli dalla tasca dei pantaloni, ha nuovamente spintonato l’uomo all’altezza del torace per poi allontanarsi insieme agli altri due con un bottino di 500 euro. Inutile il tentativo di inseguimento da parte dell’anconetano: uno del trio lo ha minacciato brandendo una bottiglia, lui non ha potuto fare altro che guardare Vasquez gettare il portafogli a terra dopo averlo svuotato. Rientrato nel bar, l’anconetano ha contattato la polizia grazie al cellulare prestatogli da un cliente. Gli accertamenti medici al torace hanno diagnosticato delle escoriazioni guaribili in cinque giorni. 

La difesa

Il processo si è concluso stamattina. La difesa, sostenuta dall’avvocato Stefano Brugiapaglia, ha annunciato ricorso in appello dopo aver contestato la credibilità della ricostruzione fornita dalla parte offesa. La dinamica dei fatti narrata in udienza dal 48 enne é stata confusa in diversi punti. In particolare l’uomo si sarebbe contraddetto nell’identificare la persona che gli avrebbe effettivamente sottratto il portafogli. 

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