rotate-mobile
Cronaca

Troppi portoghesi per Jovanotti: forze dell'ordine sotto accusa

È lo sfogo della E-Events, l'agenzia che ha organizzato le tre serate anconetane da tutto esaurito. Bene i concerti ma sul comportamento di alcuni alle porte è polemica

Succede che qualcuno si imbuchi a un concerto. Anche se non dovrebbe esserlo, è quasi fisiologico. Ma alla E-Events una situazione come quella che si è verificata nei tre giorni di concerti di Jovanotti ad Ancona non era mai capitata. Non in maniera così spudorata, almeno. Tanto che sulle prime, ad animi ancora bollenti, è stata anche ventilata l'ipotesi di non tornare più ad Ancona. Colpa un po' del PalaRossini come struttura, la cui strada d'ingresso non asfaltata ha costretto gli organizzatori a lavorare a più non posso per ore in più e con un numero più consistente di personale. E poi per i cosiddetti portoghesi. Sotto accusa finiscono le forze dell'ordine che avrebbero fatto entrare senza biglietto amici e conoscenti nonostante ci fosse un accordo con la Siae per biglietti con il 50% di sconto: su due acquistati, uno solo pagava. 

L'assessore Marasca: «Dalla E-Events un passo indietro»

E invece, no. Con tutti i problemi del caso. Il rispetto della campienza della struttura, ad esempio. O il semplice rispetto delle normative Siae. Tutta responsabilità degli organizzatori che, a quanto sembra, si sono trovati a dover fare i conti con un numero spropositato di ingressi non autorizzati. Nei prossimi giorni la E-Events potrebbe inviare una nota per rendere nota ufficialmente la propria posizione. Di certo serviranno garanzie maggiori per far sì che l'agenzia torni a lavorare da queste parti. E non solo per quanto riguarda Jovanotti visto che, solo per citare gli ultimi eventi in calendario, troviamo stelle come Santana, Sting e Shaggy ma anche Le Vibrazioni, Francesca Michielin, Lorenzo Fragola, Benji e Fede. 

AGGIORNAMENTO: LA REPLICA DELL'ASSESSORE

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Troppi portoghesi per Jovanotti: forze dell'ordine sotto accusa

AnconaToday è in caricamento