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Cronaca

Coldiretti Marche, l’agricoltura contro l’abbandono del territorio

Più della metà della superficie regionale è occupata da coltivazioni, oltre l’80% di seminativi, e pascoli

Tornano a crescere gli ettari di terreno utilizzati per l’agricoltura nella nostra regione. Lo rende noto Coldiretti Marche nel commentare l’ultimo report Istat dedicato al settore. La Sau, la Superficie agricola utilizzata è tornata sopra i 480mila ettari. Vale a dire oltre il 7% in più rispetto al 2013 che, a sua volta, segnava un negativo del 5% sul dato precedente pubblicato sul Censimento generale dell’Agricoltura 2010. 

Più della metà della superficie regionale è occupata da coltivazioni, oltre l’80% di seminativi, e pascoli. È la provincia di Ancona ad avere il primato di terreni coltivati rispetto alla superficie totale: oltre il 58%. Un dato davvero positivo che conferma la rivoluzione agricola marchigiana. “Segnali positivi – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – che ci descrivono una regione che accorda il fare reddito con la tutela degli ambienti naturali, la conservazione della biodiversità. Non dobbiamo dimenticare che la gestione e la manutenzione della terra e dei corsi d’acqua sono fondamentali per la tenuta idrogeologica del territorio”. Un ritorno alla campagna testimoniato anche dall’aumento di aziende formate da giovani. Ben 1485, secondo una rielaborazione Coldiretti Marche su dati della Camera di Commercio unica regionale, quelle gestite da un under 35 al secondo trimestre 2019: + 3,3% su base regionale che raddoppia nelle province colpite dal terremoto. La maggior parte delle imprese agricole opera in provincia di Macerata (425). Seguono Ancona (348), Pesaro (286), Ascoli (232) e Fermo (194).

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