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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via San Martino

Cna Ancona propone Carlo Balerci per il Ciriachino d’Oro

Lo storico barbiere di via San Martino lascia l'attività dopo mezzo secolo per problemi alla spalla: in 50 anni di lavoro non ha mai fatto un giorno di assenza. La bottega resterà aperta

La Cna di Ancona ha il “suo” candidato per il Ciriachino d’oro, la benemerenza civica che il Comune assegna tutti gli anni, e questo candidato è Carlo Balerci, che il 2 novembre festeggia 50 anni di attività dentro la sua storica bottega di barbiere in via San Martino. Una storia cominciata nel 1961 e proseguita per mezzo secolo di attaccamento al lavoro e professionalità.

LA STORIA. Carlo inizia come apprendista a 10 anni presso la barbieria “Giorgetti e Balerci” che era situata al n.10 di via Marsala. L’allora “ragazzo di bottega” impara il mestiere con in mano la scopa per pulire il locale e la spazzola per togliere i capelli dalle giacche dei clienti.
A seguire lavora allo “Specchio d’oro” a Piazza del Teatro e poi da Ivo Bastianelli, uno dei barbieri storici della nostra città, costruendosi così una professionalità nella cosiddetta “barba e capelli” in grado di rispondere alle esigenze della clientela.
Nel 1961, di ritorno dalla leva militare, decide di aprire una attività propria. Si affianca ad un socio e bussa alle porte di una banca per accedere ad un mutuo ed avviare un suo salone. Ottiene un buon successo e in soli due anni il debito viene estinto.
Balerci ha sempre affiancato al suo lavoro e alla famiglia l’impegno in Cna (è stato eletto vice presidente del Comitato Unitario dei Barbieri e Acconciatori e dirigente provinciale) , che oggi lo ricambia candidandolo all’onorificenza dorica.

Sono passati 50 anni, ma Carlo è sempre lì, nella sua bottega – oggi come “pensionato in attività” – pronto ad accogliere i clienti con il suo sorriso, con una battuta o con una delle sue simpatiche storielle.
Ha tagliato i capelli a tre generazioni di anconetani, senza mai assentarsi un giorno dal luogo di lavoro, si è confrontato con le difficoltà della crisi come tutti i suoi concittadini,  ma c’è una battaglia che sa di non poter vincere: deve operarsi alla spalla, che per lui è uno strumento di lavoro essenziale e per questo porrà termine al suo ciclo lavorativo, accomiatandosi da tutte le persone che hanno frequentato la sua bottega, che comunque continuerà l’attività grazie alla presenza del suo socio.
 

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