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Cronaca Senigallia

Senigallia: lavoratrice clandestina trovata nascosta nel congelatore

Quando le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nel laboratorio tessile c'è stato un fuggi fuggi generale, ma i poliziotti non si sarebbero certo aspettati di trovare una donna nascosta dentro al congelatore

Quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nel laboratorio tessile c’è stato un fuggi fuggi generale, ma i poliziotti non si sarebbero certo aspettati di trovare una donna nascosta dentro al congelatore per eludere il controllo. Il fatto è accaduto a Senigallia: gli uomini del Commissariato e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ancona sono tornati nel laboratorio di confezioni abbigliamento di Borgo Catena in cui era già stato effettuato un blitz il 25 gennaio, nel corso del quale erano state riscontrate pesanti irregolarità per la sicurezza e trovato un lavoratore clandestino.

Tenuto conto, infatti, che la normativa vigente consente, una volta pagate le sanzioni connesse all’impiego di lavoratori non dichiarati, di riprendere l’attività, gli organi di polizia hanno ritenuto sussistere gravi pericoli per l’incolumità dei lavoratori e hanno deciso di effettuare il nuovo controllo.

Polizia e pompieri hanno stavano dunque identificando tutte le persone che avevano cercato di darsi alla fuga – 15 in tutto, tra cui alcuni minori – quando la loro attenzione è stata attirata da alcuni rumori che provenivano da un congelatore di ampie dimensioni, presente nei locali adibiti a sala da pranzo.
Quando gli agenti hanno aperto lo sportello hanno visto una donna impaurita e infreddolita: si trattava della stessa lavoratrice clandestina già individuata (ed espulsa) nel controllo del 25 gennaio. Dopo essersi accertati che stesse bene gli agenti l’hanno denunciata per l’inottemperanza all’ordine del Questore di lasciare il territorio dello stato.

laboratorio tessile Senigallia 2-2-2Contemporaneamente i Vigili del Fuoco hanno accertato il permanere delle gravi violazioni alla normativa in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro: in particolare l’assenza di porte di uscita con le prescritte aperture di sicurezze, l’assenza di impianti di illuminazione di emergenza  e la presenza di materiali e scarti di lavorazione in quantità tali da rendere elevato il rischio d’incendio che, se fosse scoppiato, si sarebbe potuto propagare nel piano superiore destinato agli alloggi e privo di uscite di sicurezza con grave pericolo per l’incolumità delle persone presenti.

Il laboratorio è stato quindi sottoposto a sequestro penale, facendo così cessare la prosecuzione delle attività produttive, e sono stati messi  i sigilli. Il titolare della ditta, un cittadino cinese, è stato deferito alla locale Procura della Repubblica per la violazione alla normativa sulla presenza degli extracomunitari sul territorio italiano.

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