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Cronaca Falconara Marittima

Libri, la scrittrice Chiara Giacobelli premiata allo Yourcenar

La scrittrice falconarese ha ricevuto nei giorni scorsi il primo premio del Marguerite Yourcenar, premio letterario internazionale. La cerimonia si è tenuta a Melegnano (Milano)

L’umanità dell’inerzia. Ovvero la resa, con l’onore della armi, dopo le innumerevoli sconfitte della vita e il riscatto nascosto ma sempre dietro l’angolo. Parla di questo “Causa di forza maggiore” il racconto con il quale Chiara Giacobelli, 31 anni, giornalista e scrittrice falconarese, ha vinto nei giorni scorsi il premio internazionale Marguerite Yourcenar, per la sezione narrativa.

La cerimonia si è tenuta all’Auditorium «Recagni» della Scuola Sociale Accademia delle Arti a Melegnano, in provincia di Milano. Lo Yourcenar vede ogni anno la partecipazione di centinaia di autori da tutta Italia e non solo, nelle due sezioni Narrativa e Poesia. Il racconto sarà pubblicato all’interno dell’Antologia ufficiale del Premio.

La Giacobelli, reduce dai successi di “101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita” e “1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita” (Newton Compton), saggi (Furio Scarpelli. Il cinema viene dopo ed. Le Mani, primo premio nella sezione Giornalismo e Critica del concorso Mario Soldati 2014) e la guida alternativa “Emilia Romagna. Una visione artistica” sta lavorando alla biografia di Silvia Azzoni, prima ballerina dell’Hamburg Ballett e ad un romanzo.

Dopo tanta saggistica, biografie ecco la narrativa. Come ti ci sei approcciata?

In maniera del tutto naturale, perché in realtà io sono nata con e nella narrativa. I miei primi scritti, sin da quando ero ragazzina, erano racconti, storie, romanzi mai terminati. Però, c'è sempre stato un senso di pudore, e forse anche vergogna, in me che mi ha impedito di mettermi a nudo attraverso le pagine della narrativa. In realtà avevo già vinto un concorso nel 2011 con un racconto, "Memories", che è poi stato pubblicato, ma si trattava di un premio meno importante. Ormai ho imparato che se voglio produrre qualcosa di buono non devo pensare a chi dall'altra parte leggerà e giudicherà, altrimenti mi prende il blocco dello scrittore ed è la fine!

Quante persone conosci o ha incontrato che sono "rassegnate a vivere" come i protagonisti di "Cause di forza maggiore"?

Molto poche in realtà. Anzi, forse nessuna. Non posso dire di aver incontrato o conosciuto, ad esempio, tutte quelle persone che camminano come derelitti per strada, perché non c'è mai nessun contatto vero e profondo tra me e loro. Credo che l'inerzia di cui parlo nel racconto sia un livello estremo a cui arriva l'essere umano dopo aver passato attraverso molti altri stadi: la speranza, la rabbia, il dolore, la disperazione, la rassegnazione. La maggior parte si ferma ad essi, l'inerzia è qualcosa che va oltre, ma per fortuna è esperienza di pochi e in ogni caso non è mai irreversibile.

Il tuo racconto parla di inerzia. Per i cristiani, il non operare, l'accidia, è un peccato capitale. Per Chiara Giacobelli che cosa rappresenta?

Certamente non un peccato, anzi direi tutto il contrario. Rappresenta quello stato in cui un essere umano, dopo aver tentato il tutto per tutto, alza le braccia e si arrende senza avere più la forza per combattere. E' uno stato raro e noi tutti pensiamo che non ci appartenga, ma non è così: ognuno di noi ha un limite di sopportazione al dolore e alla sofferenza oltre al quale non riesce ad andare. Non si può mai sapere quali sfortune possano cadere addosso a una persona per ridurla in un certo modo: è per questo che non giudico mai le situazioni degli altri. 

A cosa stai lavorando per l'immediato futuro?

Sto ultimando il mio romanzo d'esordio con la Walkabout Literary Agency, agenzia di Roma che ha creduto in me e mi ha dato l'opportunità di provare a fare il passo vero verso la narrativa, con un romanzo pubblicato da un grosso editore. Si tratta di una commedia al femminile che trae spunto dalle mille figuracce che sono solita fare, essendo io un personaggio particolarmente buffo. Mi sembrava sprecato lasciarle nel cassetto, tanto assurde e ridicole erano. A queste, si lega una storia d'amore ambientata nello splendido Golfo dei Poeti. Spero che riusciremo a pubblicare presto il libro, nel frattempo mi sto occopando di altri progetti di varia e di giornalismo. A breve uscirà una guida enogastronomica sulle Marche scritta insieme all'IMT, l'Istituto Marchigiano di Tutela Vini. 

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