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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Cannabis light, si apre un altro filone d'indagine: perquisizioni e indagati anche nell'anconetano

I militari del GOA (Gruppi Operativi Antidroga) della Guardia di Finanza di Ancona hanno già effettuato diversi sequestri di prodotti a base di canapa

La cannabis light è ormai un caso nazionale e lo è ancora di più nelle Marche e ad Ancona dopo la doppia inchiesta. Una da parte della Procura di Macerata, che ha concluso l’indagine sulla catena Grow Shop con l’arresto di un commerciante e la chiusura di una serie di negozi nella provincia maceratese. Entra invece nel vivo la seconda inchiesta sempre sulla cannabis light, quella diretta dal procuratore capo di Ancona Irene Bilotta (foto in basso), che ha aperto un fascicolo di indagine su cui sono iscritti diversi indagati tra titolari di attività commerciali, commessi e venditori al dettaglio. Per tutti l’accusa è di spaccio di sostanze stupefacenti. Il motivo è sempre lo stesso: la Procura è convinta che dietro la vendita dei prodotti a base di canapa, si celi un vero e proprio giro di spaccio di marijuana tutt’altro che light perché, secondo i tecnici investigatori, anche se il thc della cannabis venduta legalmente è compreso tra 0,2 e 0,6 il principio attivo sarebbe tutt’altro che abbattuto. Dunque in grado di dare effetti stupefacenti.

Infatti i militari del GOA (Gruppi Operativi Antidroga) della Guardia di Finanza di Ancona hanno già effettuato diversi sequestri di prodotti a base di canapa, non solo ad Ancona città ma anche in tutta la provincia. Prodotti da sottoporre allo scanner del microscopio del laboratorio per misurare il thc che, seppur con il beneficio del dubbio, per gli inquirenti dorici non deve raggiungere il limite di thc di 0,5%. 

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