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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via XXIX Settembre

Cassazione dà ragione al pm Bilotta: cannabis light illegale, guai per gli shop dorici

Le sezioni unite penali hanno accolto il ricorso del magistrato anconetano contro la revoca del sequestro di prodotti avvenuto in un negozio di via XXIX Settembre

Olio, foglie, inflorescenze, resina derivanti dalla coltivazione della cannabis: tutto illegale, anche se si tratta di marijuana light. Lo ha deciso la Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dal pm di Ancona, Irene Bilotta (nella foto sotto), che si era opposta alla revoca del sequestro di prodotti avvenuto in un negozio di via XXIX Settembre di proprietà dello stesso commerciante che ha subito altri sequestri nei due punti vendita gestiti e provvisoriamente chiusi a Macerata dal questore.

La decisione, che rischia di travolgere un settore in piena espansione, arriva dalle sezioni penali unite della Suprema Corte e comporta lo stop alla vendita dei sottoprodotti della canapa. Infatti, «integrano il reato» previsto dal Testo unico sulle droghe (articolo 73, commi 1 e 4, dpr 309/1990) «le condotte di cessione e di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis sativa L, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante». Aggiungono i giudici della Cassazione che la commercializzazione di cannabis Sativa L «non rientra nell’ambito di applicazione della legge 242 del 2016» sulla promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.

Questa legge, infatti, «qualifica come lecita unicamente l'attività di coltivazione di canapa delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole» che «elenca tassativamente i derivati dalla predetta coltivazione che possono essere commercializzati». Tra questi, non figurano le piante, le inflorescenze e l’olio. Sarà contento il ministro Salvini che in un comizio a Pesaro aveva applaudito ai sequestri disposti dal questore di Macerata, elevandolo ad esempio per la nazione e annunciando una dura battaglia contro i cannabis shop. Resta da capire che fine faranno alla luce di questa sentenza. 

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