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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Cambio al vertice presso l'Ambito Territoriale di Caccia AN2. Andrea Spinelli: «Vogliamo chiarire quanto successo»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Come Associazione faunistico-venatoria ed ambientale, ma prima ancora come consorzio democratico, ci sentiamo in dovere di replicare ed esprimere una doverosa presa di posizione in riferimento ad un articolo uscito nei giorni scorsi dal titolo : “Se l’ATC AN2 non viene commissariato portiamo i trattori in Regione”, che peraltro fa eco a numerosi altri precedenti nel corso degli ultimi mesi. Davvero non riusciamo a comprendere il perché di certi toni sensazionalistici e gravidi di acredine, peraltro improntati ad un sottile ricatto nei confronti degli Enti controllori (“mancato commissariamento = rivolta”).

Da quanto ci consta, la Regione Marche è del tutto a conoscenza della situazione venutasi a creare, ed anche del disagio che da mesi ci è stato creato, nel funzionamento e nella gestione dell’Ambito, dalla ritirata en bloc delle associazioni agricole, al dichiarato scopo di paralizzare l’attività amministrativa dell’ATC AN2, con ovvie ripercussioni sulla cosa pubblica. Ci verrebbe da dire che nell’attuale situazione c’è sicuramente chi soffia sul fuoco (o getta direttamente benzina), ognuno per propri motivi che non ci interessano e non sono di nostra competenza. Va però anche ricordato che non sempre chi urla più forte ha ragione ed anzi, sovente, ottiene esattamente l’effetto opposto. Vorremmo allora conoscere, dalle stesse Associazioni di cui sopra, i reali motivi di questa protesta ed i reali interessi dietro questa rinnovata “frenesia” di commissariamento di un Ente che ha sempre avuto un funzionamento regolare e ineccepibile. Anche perché, per amore di verità, in questa vicenda che si protrae dalla scorsa primavera, il contegno delle Associazioni agricole è stato quello di dare le dimissioni in blocco e all’improvviso, nella volontà espressa di paralizzare e rendere illegittimo il funzionamento del Comitato. Da quel momento in avanti, le stesse Associazioni hanno categoricamente rifiutato ogni forma di contraddittorio e di confronto democratico con l’ATC AN2.

Dal canto nostro, siamo sereni nell’affermare che abbiamo da sempre tenuto nei confronti della Regione Marche e di tutte le rappresentanze di categoria un comportamento corretto, trasparente ed improntato a reciproca lealtà e linearità, cercando per quanto possibile la via del confronto e della disponibilità funzionale. Non così possiamo dire di altri ridondanti proclami che abbiamo letto sulla Stampa, ad esempio quello relativo alla “Fanta-Assemblea” del 17 ottobre 2023, quando in verità quell’Assemblea è stata espressamente chiesta ed imposta dall’Ente regionale, e l’ATC si è limitato ad approntare le direttive ricevute, operando nei tempi e modi di legge per quanto riguarda le tempistiche, le modalità di convocazione, la presenza di tutte le Associazioni aventi diritto ed in generale ogni utile meccanismo amministrativo volto a garantire la validità legale dell’Assemblea. Chiediamo, una volta per tutte, alle Associazioni agricole dimissionarie dalla rappresentanza in seno all’ATC AN2 di chiarire le effettive motivazioni alla base di tale ostruzionismo: francamente, non crediamo alle solite litanie su chi ci rimette e chi ci guadagna: ci limitiamo ad osservare che la contabilità dell’Ambito parla chiaro ed è sempre stata impegnata per garantire tutti i dovuti pagamenti per risarcimento danni alle coltivazioni (oltre a tutte le altre incombenze che gravano sul nostro bilancio); si è sempre cercato di accontentare tutti, ma le istanze sono ormai soverchianti, ed è normale trovarsi in ritardo nella gestione di pratiche che comunque sono articolate e complesse.

I dovuti pagamenti, comunque, sono sempre stati onorati, in ossequio ai nostri doveri anche istituzionali. Forse il sistema nel suo complesso è stato ritenuto, da alcuni, una interessante vacca da mungere, ma è altresì possibile che si sia esagerato e che, a vari livelli, sia terminato il latte (ci verrà perdonata la metafora, ma ci sembra, nella sua semplicità, una definizione parecchio pertinente). Ribadiamo, pertanto, la necessità di gettare acqua sul fuoco anziché benzina, e trovare una auspicabile occasione di incontro e confronto, importante per evitare fraintendimenti o il sentito dire e per avere un confronto utile e costruttivo

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