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Cronaca

Utilizzava un richiamo elettromagnetico vietato, nei guai un cacciatore: rischia maxi multa

Fortunatamente il bracconiere non era ancora riuscito ad abbattere nessun esemplare di fauna selvatica, nonostante il richiamo vietato fosse impostato sul canto dell’allodola

Continuano le operazioni delle Guardie Venatorie volontarie di Legambiente e WWF per contrastare il fenomeno del bracconaggio nel territorio marchigiano. Nei giorni scorsi infatti, proprio durante un controllo a tutela della fauna migrante ai confini delle province di Ancona e Pesaro, le Guardie Giurate del Cigno e del Panda hanno sorpreso a Castelfidardo, un cacciatore in possesso di un richiamo elettromagnetico vietato, in grado di riprodurre artificialmente il canto della fauna selvatica migratoria.

Immediato è stato l’intervento degli uomini del Comando Carabinieri Forestali di Ancona, che, dopo gli accertamenti di rito, hanno provveduto al sequestro delle armi e delle munizioni in possesso dell’uomo. Fortunatamente il bracconiere non era ancora riuscito ad abbattere nessun esemplare di fauna selvatica, nonostante il richiamo vietato fosse impostato sul canto dell’allodola, un piccolo migratore presente in Italia e attualmente in forte diminuzione proprio a causa della caccia, del bracconaggio e della distruzione degli habitat.

Il cacciatore bracconiere rischia ora una pesante ammenda fino a 1.500 euro e la confisca del richiamo vietato, mentre fucili e munizioni rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

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