Biogas, chiesti 16 rinvii a giudizio
Ma la pubblica accusa ha anche chiesto di escludere dal procedimento alcune posizioni. Per questo è stata chiesta l’archiviazione della posizione del dirigente regionale e tre tecnici inizialmente coinvolti nell'inchiesta
Affaire biogas. C’ è il primo rinvio a giudizio per truffa aggravata e flaso ideologico: si tratta del legale rappresentante e titolare di una centrale a biogas nell’hinterland anconetano C. C. Ma per altri 16 c’è la richiesta di rinvio a giudizio da parte dei pm Paolo Gubinelli, Marco Puccilli e Andrea Laurino, su cui si esprimerà il Gup il 17 Novembre. Sono: L. C., e S. C. (accusato anche di concussione), gli imprenditori D. M., L. B., G. L. D., F. C., A. L. e A. L., A. S. e il funzionario provinciale S. R.. La posizione dell'imprenditore M. M. e' stata stralciata per competenza territoriale e verrà esaminata dal tribunale di Teramo. Tra gli altri reati contestati, a vario titolo, anche truffa aggravata, abusi edilizi, falso ideologico e violazioni di norme sul trattamento rifiuti. Gli altri indagati sono gli imprenditori L. R., F. P., P. P. e A. C.
Ma la pubblica accusa ha anche chiesto di escludere dal procedimento alcune posizioni. Per questo è stata chiesta l’archiviazione della posizione del dirigente regionale M. M. per la marginalità della sua posizione all’interno dell’indagine. Ma anche per 3 tecnici accusati di aver redatto documenti falsi ma che poi, dopo aver presentato memorie difensive, hanno chiarito la loro posizione, escludendo il dolo nei presunti illeciti perpetrati.
Il caso è esploso lo scorso 15 luglio, quando la procura di Ancona ha chiuso le indagini intorno all'attività delle strutture. Secondo la pubblica accusa sarebbe nato un giro di corruzione e favori che avrebbe legato titolari di società che ruotano nell'ambito delle energie alternative e dirigenti della Regione. Sarebbero stati proprio questi ultimi a rilasciare con troppa facilità le A.U. (autorizzazioni uniche) necessarie per l'istallazione degli impianti biogas. Non senza avere in cambio di favori.