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Cronaca

Fiamme gialle, cuori d’oro: i finanzieri donano il sangue all'Avis: «Regalo alla collettività»

I militari sono arrivati di buon mattino al centro trasfusionale e si sono aggiunti ai 3.000 donatori già censiti dall'Avis comunale

Sono arrivati venerdì di buon mattino al reparto di Medicina Trasfusionale di Torrette e hanno donato il proprio sangue nell’ambito dell’iniziativa “Le fiamme gialle donano il rosso”. 12 militari della Guardia di Finanza di Ancona hanno partecipato all’evento in collaborazione con l’Avis comunale e si sono aggiunti ai quasi 3.000 donatori presenti in città. «Abbiamo ricevuto questa richiesta da parte della Guardia di Finanza di Ancona e l'abbiamo accolto con estrema gioia - ha spiegato il presidente dell’Avis Ancona, Saverio Taglioni- da tempo cerchiamo di aumentare il bacino di donatori per averne disponibili in qualunque eventuale calamità. Questa iniziativa, che speriamo di fare anche con altre forze dell’ordine, è di estrema importanza». A Torrette c’era anche il comandante provinciale delle fiamme gialle, tenente colonnello Savino Farano: «Da tempo pensavamo a questa iniziativa e siamo riusciti a organizzarla. Prima veniva portata avanti comunque da tanti militari che donavano il sangue in modo silenzioso, stavolta li abbiamo concentrati in un unico giorno. In vista anche delle imminenti festività natalizie può essere un dono per la collettività». 

 Gianluca Riganello, direttore di Medicina Trasfusionale, ha spiegato come l’unità operativa sia indispensabile non solo per l’ospedale ma per tutta la regione e non solo: «Le patologie complesse vengono tutte centralizzate in questa sede ma siamo anche riusciti, ed è un nostro vanto, a cedere sangue ad altre regioni che stanno sviluppando la cultura della donazione. Negli ultimi due anni abbiamo dato più di 1.000 unità di sacche di sangue». Il dirigente medico ha spiegato poi l’importanza della donazione: «Non esistono farmaci che sostituiscono il sangue, solo prodotti di uso temporaneo. Il sangue è un tessuto perfetto non riproducibile in laboratorio e il donatore è il protagonista di quel prodotto finale, plasma e piastrine, che serve per trattare patologie specifiche». 

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