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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Gasolio e benzina, l'Italia è tra i Paesi più cari al mondo: la protesta di Confartigianato

A livello europeo, se non venissero considerate le tasse imposte sui carburanti, l'Italia sarebbe la quinta più cara per quanto riguarda la benzina e l'ottava, per il diesel

l petrolio è aumentato nuovamente, e il prezzo dei carburanti sta crescendo giorno dopo giorno. In Italia, già dalla fine di luglio 2015, afferma il segretario di Confartigianato Trasporti Marche Gilberto Gasparoni, le quotazioni di benzina e diesel hanno toccato i massimi, con la benzina a più di 1,606 €/lt e il gasolio a 1,483 €/lt mentre in modalità servita il costo arriva rispettivamente a 1,765 fino a 11805 e 1,639 fino a 1.678.  In pratica, oggi nel caso limite, un pieno di verde di un'auto costa 90 € e un pieno di diesel 84 €. Molto più pesante la “bolletta” per i TIR che hanno serbatoi con diverse centinaia di litri di carburante.Stando alle rilevazioni di Quotidiano Energia la nuova raffica di aumenti di benzina e diesel riguarda IP, Italiana Petroli, Q8 e Tamoil, che hanno apportato variazioni al rialzo per 1 centesimo su entrambi i carburanti e sono previsti ulteriori aumenti. Il rincaro del prezzo dei carburanti in Italia, è dovuto anche alle tasse governative, continua Gasparoni, che incidono per il 64% sulla verde e per il 60% sul diesel.

A livello europeo, se non venissero considerate le tasse imposte sui carburanti, l'Italia sarebbe la quinta più cara per quanto riguarda la benzina e l'ottava, per il diesel. Ma considerando il costo della benzina al distributore, comprese le tasse, l'Italia sale al terzo posto della classifica europea, e sul gasolio, invece, siamo addirittura al secondo gradino del podio, seconda solo alla Svezia. Nei primi quattro mesi del 2018 i consumi petroliferi complessivi sono cresciuti dell'1,8%: la benzina ha mostrato una flessione del 2,4%, mentre il gasolio un aumento dell'1%.                                   

Chi ne soffre di più ovvero ne pagano le conseguenze maggiori sono gli imprenditori ed i lavoratori che operano sulle strade; in particolare gli autotrasportatori che negli ultimi mesi si sono visti aumentare il prezzo del gasolio del 20% facendo saltare tutti i bilanci e mettendo in grave crisi il settore già disastrato. Nell’autotrasporto infatti il carburante impatta in maniera significativa e se non si arriva ad una riduzione degli attuali prezzi del gasolio le imprese chiuderanno o dovranno aumentare le tariffe di trasporto, ma questa è una condizione difficile da realizzare in un momento di grande sofferenza. Confartigianato Trasporti, dichiara Elvio Marzocchi Presidente Regionale, chiede al nuovo Governo di ridurre il carico fiscale che cresce, con il crescere dei prezzi industriali e di introdurre un calmiere onde stabilizzare i prezzi evitando oscillazione sistematiche che penalizzano gli operatori in quanto non è possibile fare tariffe settimanali o mensili che tra l’altro sono irrecuperabili sul mercato.                                                                                           

Confartigianato Trasporti, è anche impegnata nell’innovazione sulle fonti energetiche offerte dal mercato per abbattere i costi dei carburanti anche perché le imprese (Trasporti, manifatturiere e dei servizi) che trasportano merci ed attrezzature con 140.000 autoveicoli commerciali leggeri e pesanti della Regione Marche subiscono pesanti conseguenze. 

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