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Cronaca

Vendita immobili pubblici, asta-beffa: arriva solo un’offerta

Il Comune di Ancona aveva messo all'asta 10 immobili pubblici, fra i quali la Corte di Appello. All'apertura delle buste c'è stata però solo un'offerta per un lotto minore

È scaduto ieri il termine per la presentazione delle offerte per i 10 immobili, compreso l’edificio della Corte di Appello, che il Comune di Ancona aveva deciso di mettere all’asta per fare cassa e finanziare una serie di opere e di iniziative.
Ma una volta aperte le buste, la sorpresa è stata amara: solo un lotto dei 10 sul piatto, per un totale di oltre 12.000.000 di euro, ha ricevuto offerte.
Oltre al danno, la beffa: non si tratta infatti nemmeno del “piatto forte”, ovvero la Corte d’Appello, che partiva da una base asta superiore ai 10 milioni di euro, bensì di un’area asfaltata, libera da costruzioni, di circa 600 mq ,utilizzata in passato come impianto carburanti AGIP, situata a Tavernelle. Base d’asta: appena 24mila euro.

Daniele Berardinelli, consigliere in quota Pdl, commenta sarcastico in un comunicato “Risultato: bloccate tutte le opere pubbliche urgenti per la città che dovevano essere finanziate con quei soldi, oltre al mancato risarcimento per i commercianti del Piano danneggiati dall'alluvione a cui erano stati promessi 150.000 euro per i danni. Oltre al danno, anche la beffa... irresponsabili !”
 

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