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Cronaca

Fino a 9mila euro per entrare illegalmente in Europa, la base della banda nelle Marche

Solo da aprile avrebbero fatto entrare illegalmente in Europa circa 80 persone, transitando dalla Turchia-Grecia-Macedonia-Serbia-Austria-Ungheria, per un giro di affari di centinaia di migliaia di euro

Si facevano pagare da 3 a quasi 9mila euro per organizzare la traversata in clandestinità dal Pakistan fino all’Europa. Soprattutto in Germania,, ma anche in Francia passando proprio attraverso l’Italia. E se il pagamento non veniva reso al completo, erano guai per i clandestini, sequestrati fino a quando non fosse stato saldato il pagamento. Due arresti e 4 denunce per quella che è stata individuata come una banda dedita al traffico di esseri umani. 3 di loro si trovavano in Germania mentre l’altra metà nelle Marche: 2 a Senigallia e uno, considerato la mente della gang, a Macerata. Stamattina all’alba è scattato il blitz della Polizia di Ancona che, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona nella figura del pm Paolo Gubinelli, ha arrestato Mekmood Muhammad, pakistano 30enne residente a Macerata, operaio con impieghi saltuari. Denunciati a piede libero altri due connazionali residenti a Senigallia di 42 e 57 anni, nullafacenti. Tutti arrivati in Italia e stabili da tempo dopo aver ottenuto il primo permesso di soggiorno come richiedenti asilo politico. Così, dopo un’indagine transnazionale, avviata ad aprile dalla Polizia federale tedesca e dalla Procura di Hof in Baviera, è stata sgominata quella che la Polizia considera un’associazione a delinquere composta da cittadini pakistani, finalizzata al favoreggiamento della immigrazione clandestina di connazionali attraverso la “rotta balcanica”. Un reato, il così detto smuggling,  cui si è aggiunto l’ ulteriore grave reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.
 
In altro i poliziotti dell'indagine, in basso da sinistra Carlo Pinto, Frauke Schlembach, Oreste Capocasa e Virgilio Russo-2SEQUESTRO DI PERSONA. Infatti l’indagine era partita l’aprile scorso, quando un migrante aveva denunciato di essere stato segregato da alcuni connazionali in un appartamento interrato di Belgrado e liberato solo dietro pagamento di un riscatto di oltre 6.000 euro da parte del fratello, in aggiunta ai 2.100 euro che aveva già versato all’ organizzazione per raggiungere la Germania. Il pagamento di una tranche del riscatto era avvenuta nel ristorante “Venezia” di Bad Langensalza, da qui il nome della operazione. Ma le altre tranches erano confluite su conti correnti bancari di Senigallia (AN) e Macerata ed un conto corrente postale di Ancona. Da qui la mobilitazione della Polizia tedesca tramite l’ufficiale all’ambasciata a Roma Frauke Schlembach. E’ così la Squadra Mobile della Questura di Ancona, guidata dal cavo Virgilio Russo e dal vice Carlo Pinto, allertata dall’ Interpol, ha subito avviato un’attività investigativa per ripercorrere i passaggi di quel denaro, ricostruendo così una rete internazionale che lucrava sulla pelle di chi era costretto a fuggire dal Pakistan e che aveva come base proprio Macerata e l'anconetano

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, solo da aprile l'organizzazione avrebbe fatto entrare illegalmente in Europa circa 80 persone, transitando dalla Turchia-Grecia-Macedonia-Serbia-Austria-Ungheria, per un giro di affari di centinaia di migliaia di euro. L'alternativa era giungere in Francia, dall’Italia per poi chiedere asilo politico nel paese di destinazione desiderato ed entrare nei vari programmi di accoglienza nazionale.

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