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Cronaca

Grazie, spacciava eroina vicino alla chiesa: in manette un 27enne

Vendeva continuamente droga al punto da guadagnare circa 20mila euro al mese. Lunedì è scattato il blitz dei militari che sono entrati in casa sua mentre dormiva e lo hanno arrestato con l'accusa di spaccio

Arrestato uno dei più grossi pusher di Ancona. Sì perché G. N., 27 anni di origini tunisine, si spingeva anche in provincia con tanto ai autista al seguito. Ma la sua base operativa era al quartiere Grazie. Si aggirava con fare sospetto lungo le vie e  sotto il viadotto dell’asse Nord-Sud, incontrando spesso i clienti nei pressi della chiesa del quartiere. Per gli investigatori, era lui uno dei principali venditori al dettaglio di eroina di Ancona, forse il numero 1. “Tito”, così lo chiamano tutti, aveva già l’obbligo di firma emesso da parte del giudice dopo esser stato scoperto con la polvere bianca dagli agenti della squadra mobile di Ancona. Ma questo non ha fermato i suoi affari che gli portavano in tasca intorno ai 5mila euro a settimana.

Fatto sta che nonostante l’operazione della polizia, la sua attività di spaccio di eroina è proseguita imperterrita, quasi alla luce del sole. Tanto che i primi ad accorgersi che quello non era solo un giovane con molto tempo libero, sono stati i residenti. Sono stati loro i primi ad insospettirsi quando hanno notato che molto di quel movimento era fatti di persone visibilmente alterate. Da lì, la denuncia alle autorità. Si sono mossi i carabinieri della tenenza di Falconara che, guidati dal comandante Roberto Frittelli, hanno cominciato a studiare le mosse del tunisino fino a quando non hanno deciso di agire. 

Lunedì è scattato il blitz dei militari che sono entrati in casa sua mentre dormiva. Il 27enne si è ritrovato i carabinieri falconaresi addosso senza la possibilità di agire. L’uomo è stato trovato con 5 grammi di eroina, già suddivisa in 5 dosi per la vendita. Non solo perché sotto il tavolino della sua camera c’erano anche con due coltelli a serramanico e uno spray al peperoncino. Sotto il cuscino c’erano anche 500 euro che, secondo gli investigatori, sono il profitto dello spaccio. In casa c’era anche la sua compagna che teneva stretta a sé una borsetta. Quando i militari hanno controllato ci hanno trovato altre 1.000 euro in contanti, altri soldi dello spaccio per i carabinieri ma la donna ha detto chiaramente che quel denaro era suo.

Mercoledì mattina il presunto pusher si è presentato di fronte al giudice, di nuovo, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante il rito per direttissima, l’avvocato ha chiesto i termini a difesa per “Tito” che nel frattempo dovrà restare agli arresti domiciliari. La prima udienza è fissata per l’8 gennaio.

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