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Cronaca

Arrestato De Cristofaro, il killer del catamarano: il caso sconvolse l'Italia nel 1988

Il latitante è stato fermato in Portogallo, dove si era rifugiato in un anonimo villaggio a 30 km dalla capitale, Sintra, dove è stato catturato appena salito su un convoglio ferroviario diretto a Lisbona

Evase dal carcere dell’isola d’Elba lo scorso 21 aprile 2014, durante un permesso premio di tre giorni nel periodo pasquale. Oggi, dopo anni di indagini serrate della Squadra Mobile di Ancona, è stato arrestato il latitante Filippo Antonio De Cristofaro, condannato nel 1988 in via definitiva alla pena dell’ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere, dopo aver ucciso la 34enne skipper pesarese Annarita Curina. La vittima fu stordita col valium, accoltellata e finita con tre colpi di machete, per poi essere buttata in acqua al largo della costa di Senigallia dall’ uomo e dalla sua giovane amante, la cittadina olandese Dyana Beier, all’ epoca 17enne. La coppia fuggì verso le coste del Nord Africa, dove fu localizzata dalle indagini della Squadra Mobile anconetana e arrestata, il  21 luglio del 1988, nel porticciolo della cittadina tunisina di Ghar El Melh. Fatto sta che alla fine Rambo dei Mari è stato rintracciato in Portogallo, dove è stato catturato grazie alla cooperazione tra i poliziotti di Ancona, i poliziotti dello S.C.O. della Polizia di Stato e i nuclei speciali della Polizia portoghese ed il coordinamento di Eurojust.

Al processo la minore venne condannata a 6 anni e 6 mesi di reclusione, mentre il De Cristofaro all’ ergastolo. Il 6 luglio del 2007, durante un permesso premio, si rese già autore di una evasione dal Carcere di Opera (MI)  ma venne catturato il mese successivo ad Utrecht in Olanda dalla Polizia olandese. Il 5 novembre 2007 venne estradato da Amsterdam e tradotto dapprima al carcere romano di Rebibbia ed in seguito a quello di Porto Azzurro, sull’ Isola d’ Elba. Appunto il carcere dell’ultima evasione di Pippo De Cristofaro. Quella che ha tenuto gli investigatori impegnati 2 anni in ininterrotte indagini, supportate anche da intercettazioni telefoniche con tracciamento internazionale, nel corso delle quali le ricerche si erano estese all’ Ucraina e all’ Albania, paesi dove vantava conoscenze che ne potevano favorire la latitanza; nonchè alla Francia e all’ Olanda, dove aveva anche vissuto. Lo sviluppo delle indagini aveva poi fatto restringere le ricerche degli investigatori anconetani in Portogallo, dove De Cristofaro si era rifugiato in un anonimo villaggio a 30 km dalla capitale, Sintra, dove è stato catturato appena salito su un convoglio ferroviario diretto a Lisbona. Il latitante al momento dell’ arresto aveva un passaporto una carta di identità ed una patente nautica italiane contraffatte ed intestate ad un nome di fantasia, Bertone Andrea, nonché 5.900 euro in contanti. Nonostante l’aspetto dimesso, è stato comunque riconosciuto dai poliziotti di Ancona in missione, con i quali si è complimentato. 

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