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Cronaca

Anconambiente: lettera del presidente Marchetti, "c'è chi l'ha sparata grossa"

Una lettera aperta del presidente di Anconambiente Giorgio Marchetti al fine di chiarire la posizione dell'azienda di fronte ai giudizi dei revisori della Corte dei conti. Parole dure nei confronti della stampa

Dopo la diffusione di notizie relative alla lettura delle schede Siquel da verifiche della Corte dei Conti sezione Marche, il Presidente Giorgio Marchetti assieme al Cda di Anconambiente ha deciso di scrivere una lettera aperta per spiegare le effettive circostanze riguardanti Anconambiente. La necessita è derivata dal fatto che, secondo Anconambeinte, le notizie relative al controllo della Corte dei Conti è stato da altri strumentalizzato attraverso una errata interpretazione e diffusione del documento Siquel, con riferimento alla stampa locale. Il presidente Marchetti ricostruisce le fasi e i passaggi  che hanno caratterizzato le verifiche del bilancio aziendale del 2010 e, dichiarando la propria disponibilità alla collaborazione con il monitoraggio del progetto Siquel sui conti delle partecipate, rispedisce al mittente alcune false informazioni in quanto, secondo lui, sarebbero state stralciate frasi ed analisi di un periodo passato, riportandole invece come se fossero indicative di una situazione attuale.

"La giusta attenzione che emerge alla fine della scheda Siquel, sul bilancio in forte perdita del 2009 (Presidente Lino Secchi) ha avuto da tempo le sue risposte; va aggiunto poi che all’epoca i giornali si occuparono a più riprese della situazione: si era registrato un passivo di 2 milioni e 164 mila euro circa, causato, come si è avuto modo di illustrare in tutte le sedi, da un insieme di fattori negativi tra cui la difficile fase di avvio del porta a porta (2008/2009), la causa persa inizialmente in primo grado con l’ ex Direttore generale e una riduzione dei proventi di una partecipata dell’azienda (ridotti per quell’anno della metà circa). Non penso ci sarebbe quindi altro da aggiungere, né clamorose novità su di un fatto già conosciuto, se non la conferma di questi dati. Ero entrato nel cda di Anconambiente sul finire del 2009 a perdita già maturata, fui il primo, per forza di cose a porre domande su quei dati di bilancio. Anche l’attenzione che risulta dalle richieste di chiarimento della scheda rivolta al bilancio 2010 che emerge dalla scheda SIQUEL ha avuto penso le doverose risposte attraverso il consuntivo. Il Bilancio 2010 infatti si è chiuso con un attivo di 24 mila euro circa. I Revisori dei conti del Comune nel redigere le informazioni hanno sicuramente utilizzato i propri verbali del 2010; negli stralci di verbale poi inseriti nella scheda  si  attendevano i risultati del consuntivo 2010 con preoccupazione dopo il forte passivo del 2009. I  dubbi e le preoccupazioni – certamente motivati - sono stati poi  fugati, avendo l’ azienda chiuso appunto per il 2010 con un attivo. Stesso discorso per il 2011. Dal punto di vista informativo poi , per la prima volta nella storia aziendale abbiamo voluto fare una conferenza stampa pochi giorni dopo la sua approvazione da parte dei Soci, fornendo in quel contesto tutti i dati che potevano essere richiesti dai giornalisti. Nell’occasione è emersa la conferma dell’inversione di rotta rispetto al 2009 – annus horribilis – con un risultato che avrebbe portato l’ azienda ad un attivo di circa 90 mila euro, ma che è stato purtroppo smorzato dall’arrivo di una richiesta di conguaglio dell’Enel relativo al 2006 e inoltrataci ad ottobre 2011:  conguaglio  contestato già dall’ azienda sotto il profilo della legittimità stessa della pretesa, essendo il credito prescritto.  Sarà quindi una vertenza o una transazione a risolvere la questione, i cui benefici andranno sul bilancio 2012 a compensazione dell’impatto negativo di circa 340 mila euro per il 2011, che ha quindi prodotto una lieve perdita di 190 mila euro  ma che ha confermato l’inversione di rotta rispetto al 2009. Questi dati di bilancio, ormai  maturati definitivamente, rappresentano la risposta più appropriata alle ipotesi negative a suo tempo paventate dal Collegio – almeno per quanto riguarda la nostra azienda –  e possono oggi consentirci di non confermare le ipotesi che a fine dicembre 2011 i Revisori del Comune facevano, scrivendo, sul conto di Anconambiente, che il Comune nel 2012 potrebbe trovarsi nella non auspicabile ipotesi della pressoché totale svalutazione delle quote possedute con evidente danno nei confronti del Comune ”. […]Detto ciò, è curioso tuttavia rilevare che, nell’esaminare la scheda redatta dal Collegio dei Revisori, la Corte dei conti sezione regionale delle Marche nella parte dedicata all’“attendibilità della relazione dell’organo di revisione” evidenzi una palese incongruenza del Collegio. […]Rileva in sostanza la Corte dei conti un’evidente incongruenza dei Revisori, nel momento in cui da una parte, parlando del bilancio 2011, denunciano la possibile chiusura in passivo del terzo bilancio consecutivo per Anconambiente – 2009,  2010 e 2011 – ma dall’ altra si dimenticano (presumo io) di aver già comunicato che il bilancio 2010 di Anconambiente si era chiuso in attivo. Chiede quindi la Corte dei conti ai Revisori di chiarire la palese incongruenza che emergerebbe. E’ evidente che i Revisori hanno preso un bell’ abbaglio nel non considerare già a dicembre 2011 che Anconambiente aveva chiuso il consuntivo 2010 in attivo e ben 6 mesi prima della loro nota: una riflessione in questo caso sarebbe necessaria!
Potrebbe essere tutto tranquillo, ma purtroppo in questi giorni qualcuno ha voluto utilizzare questi dati per spararla grossa, per creare l’ennesimo caso Anconambiente, inventare un’ indagine della Corte dei conti inesistente. […]Anconambiente e il suo capitale umano sono un bene comune, da collocare in un nuovo scenario dove però occorre far rimanere le competenze umane ed aziendali. Questo che dico non è certo uno scenario impossibile, questa capacità di stare sul territorio è già dimostrata dal nuovo ingresso dei comuni di Sassoferrato e di Genga fra i comuni serviti dalla nostra azienda (180 mila abitanti circa) mentre lo sforzo intenso dell’azienda per creare  sinergie sul territorio della provincia è già in essere. Esistono delle criticità e sono già note, criticità dovute al fatto che il compito di Anconambiente negli ultimi anni è stato quello di dare un servizio di qualità a costi contenuti per i cittadini. Occorrerà però un maggiore sforzo comune per dare a questa Azienda un futuro  evitandone l’ indebolimento."
 

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