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Cronaca

Le perle di Ancona, storia e curiosità dell'Arco di Traiano

L'arco di Traiano di Ancona rappresenta una delle testimonianze monumentali più preziose dell'architettura romana. Venne eretto dal senato e popolo romano per ringraziare l'imperatore, che a proprie spese aveva fatto ampliare il porto cittadino. 

LA STORIA.  Le proporzioni dell'arco di Ancona, particolarmente slanciate rispetto agli altri archi romani conservati, sono la sua caratteristica più saliente, insieme allo stretto rapporto con il mare.

Secondo la lunga e costante tradizione, sull'attico era posta la statua equestre di Traiano, in bronzo dorato; secondo ipotesi più recenti, la statua di Traiano non era equestre. Alla destra di Traiano si trovava la statua di Plotina, sua moglie; alla sinistra quella di Ulpia Marciana, sua sorella. Le tre iscrizioni, che tuttora si leggono grazie alle tracce rimaste, erano in bronzo (forse dorato) e così i quattordici rostri e le statue di cui si impadronirono i Saraceni nell'848. A ridosso dell'arco, dalla parte del Cantiere navale sorse, nel 950 circa, l'alta torre di Gamba, demolita per utilizzare il materiale nella costruzione della Cittadella (1532). Nel 1859 fu costruita la scalinata di accesso e, nei decenni successivi, una cancellata che proteggeva tutto il monumento. Negli anni Trenta del Novecento venne data una dignitosa sistemazione a tutta l'area, a cura della "Brigata Amici dell'Arte" e dell'"Accolta dei Trenta", circoli culturali dell'epoca. I bombardamenti della Seconda guerra mondiale distrussero i dintorni del monumento, e specialmente la piazza San Primiano, cui l'arco faceva da sfondo. Nel dopoguerra, nel corso di lavori di interramento per l'ampliamento delle banchine portuali, l'Arco venne sempre più allontanato dal mare, alterando un rapporto fondamentale per la lettura del monumento: quello con l'acqua. Tuttavia l'opera mantiene ancora oggi lo slancio e l'eleganza di un tempo ed è stata recentemente restaurata, resa pienamente fruibile con l'eliminazione della sopracitata cancellata, e sottoposta ad interventi di illuminazione che ne hanno esaltato il profilo e valorizzato la particolare posizione rispetto al nucleo storico della città e al colle Guasco ove si erge il Duomo di Ancona. Di questo arco onorario, uno dei meglio conservati della sua epoca, snello, armonioso, evanescente, può riferirsi ciò che Plutarco scriveva del Partenone, e cioè che il tempo non lo ha toccato, ma un'aura di freschezza alita ancora intorno ad esso, come se in lui fosse stata infusa una vita eternamente fiorente, e un'anima che giammai s'invecchia. (Wikipedia)

CURIOSITA'. Dal porto di Ancona, Traiano partì per la spedizione in Dacia, che vinse, come è testimoniato anche da bassorilievi sulla colonna di Traiano a Roma. Alcune testimonianze, probabilmente affidabili, sostengono che sull'attico vi fosse la statua equestre di Traiano, al suo fianco quella di sua moglie e della sorella. Le statue, in bronzo dorato, furono trafugate dai Saraceni. Il monumento, nonostante risalga al 100 o 116 d.c., è in ottimo stato di conservazione e, grazie ad un recente restauro è in ottimo stato di conservazione. Luci poste nel punto giusto ne esaltano il profilo anche a distanza. Sono stati eliminati anche i cancelli che un tempo lo soprastavano. (geoplan.it)

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