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Cronaca

Esercito, "interventi a pagamento": il conto va in Prefettura

L'impiego di mezzi e uomini dell'Esercito nell'emergenza maltempo non sarà più a titolo oneroso per i Comuni. Il Generale Raffaele: "Pagano le Prefetture"

A spegnere le polemiche, le parole del prefetto di Pesaro Urbino Attilio Visconti, informato direttamente dal Governo: “Nulla è dovuto da parte dei Comuni per lo sforzo dei militari impiegati in aiuto delle località più colpite dalla neve”.
L'impiego di mezzi e uomini dell'Esercito nell'emergenza maltempo, dunque, non sarà più a titolo oneroso per i Comuni. Lo ha reso noto il presidente della Provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci, che ha commentato “Una decisione sacrosanta”.  A chi va dunque il conto? A chiarire definitivamente l'equivoco è il generale Antonio Raffaele, Comandante dell’Esercito Marche, sulle pagine del Messaggero di oggi: a pagare sono le Prefetture (e dunque lo Stato centrale).

LA POLEMICA. La bagarre era scoppiata quando i sindaci della regione Marche che avevano richiesto l’intervento dei militari per liberare strade e passaggi, specie quelli delle frazioni, si erano visti recapitare onerosi preventivi. Al sindaco di Ancona Fiorello Gramillano erano stati chiesti duecento euro al giorno un bobcat, 800-900 euro per una ruspa, un somma "al di sotto dei 100 euro a testa" per l'impiego dei soldati, cui però vanno garantiti vitto e alloggio.
 

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