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Cronaca

Sant'Anna dei Greci, la chiesa scomparsa nella 2a guerra mondiale

La chiesa di Sant'Anna, in origine intitolata a Santa Maria in Porta Cipriana, è una chiesa ortodossa di Ancona oggi scomparsa, distrutta da un bombardamento aereo durante la seconda guerra mondiale

La chiesa di Sant'Anna, in origine intitolata a Santa Maria in Porta Cipriana, è una chiesa ortodossa di Ancona oggi scomparsa. Fu edificata nel XIII secolo, sulle fondazioni delle antiche mura greche di Ancona, poco prima dell'ampliamento delle nuove mura delle città nel 1221.

L'interno (18,7 m x 15 m), è suddiviso in tre navate da piccole arcate, di cui la laterale destra risulta più ampia di 25 cm. rispetto alla sua simmetrica. All'epoca della sua costruzione, e ancor prima dell'erezione dell'iconostasi (1531), due pilastri delimitavano la navata dal presbiterio, sopraelevato di 50 cm. La chiesa ospitava una iconostasi settecentesca attribuita a Francesco Maria Ciaraffoni con alcune icone dipinte da Lorenzo Lotto nel 1551 ossia la Visitazione di santa Elisabetta, Santa Veronica e L'Angelo che regge la testa di Giovanni Battista.

Le campane originarie del XIV secolo, rimosse dai vigili del fuoco dopo il bombardamento, furono ricoverate nel Museo Diocesano insieme ad altre testimonianze ecclesiastiche di siti anconetani distrutti o scomparsi nelle modificazioni urbanistiche.

Si conservano dell'originario arredo alcune icone tardo-bizantine, oggi custodite dal museo diocesano di Ancona. Non abbiamo invece nessuna notizia dei tre quadri di Lorenzo Lotto inseriti nel primo registro dell'iconostasi, e non si conosce come siano andati smarriti. L'antica presenza dell'edificio è testimoniata da una lapide del 1956 affissa sul dirimpetto Palazzo Acciajoli, e da una manciata di sculture superstiti.

Una prima associazione della chiesa alla comunità greca di Ancona risale al 1380, quando il Legato papale per l'Oriente Paolo Tagaris Paleologo fece dono alla città di alcune preziose reliquie, incluso il piede destro di S. Anna. Le reliquie furono depositate nella chiesa di Santa Maria in Porta Cipriana, ufficialmente concessa dal vescovo al Tagaris[1]. Nel 1392, una chiesa non meglio specificata venne concessa al sacerdote greco Damyanos[2], possibilmente la stessa Sant'Anna.

La chiesa venne ufficialmente concessa alla comunità greca nel 1524, con bolla di papa Clemente VII[3]. La bolla garantiva l'esenzione dalla giurisdizione del vescovo di Ancona, e permetteva alla comunità dei fedeli di celebrare secondo il rito greco. Nel 1531 venne fondata la confraternita di Sant'Anna, come forma istituzionalizzata della comunità greca. La chiesa di Sant'Anna era al centro di una viva ed influente comunità greca, composta in massima parte da mercanti e artigiani.

La chiesa fu distrutta da un bombardamento aereo durante la seconda guerra mondiale, nell'aprile 1944 è testimoniata da una fotografia in bianco e nero scattata pochi anni prima della distruzione. Dopo il bombardamento si erano salvati l'abside e il campanile, demoliti il 5 maggio 1948, dopo un'accurata rilevazione dell'abside, malgrado l'opposizione della commissione diocesana dell'arte sacra.

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