rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Gli albanesi delle Marche, 26mila tra tradizione e integrazione con gli italiani

Nasce la Federazione delle Associazioni Albanesi. Ha sede ad Ancona e unisce gruppi dalla Romagna alla Puglia: «Italia e Albania sono amici»

Sono 16mila nelle Marche, 26mila se consideriamo quelli che nel tempo hanno preso la cittadinanza italiana. Stiamo parlando della comunità albanese che solo ad Ancona conta 6mila residenti. Comunità che si è incontrata domenica 26 novembre al Fortino Napoleonico di Portonovo per festeggiare le feste nazionali del Paese dell'Aquila: Festa della Bandiera, Indipendenza e Liberazione nel 1944. Quest'anno con un elemento in più visto che nei primi giorni di novembre è stata fondata la Federazione delle Associazioni Albanesi in Italia, organismo che riunisce 12 associazioni già costituite sul territorio dall'Emilia Romagna alla Puglia. È presieduta da Fatmir Behluli e la sede legale è proprio ad Ancona dove operano anche altre due associazioni: l'associazione Aquila, presieduta da Josef Radi, e Aquila Calcio, società sportiva presieduta da Pali Gjeco composta da giocatori di ben 11 nazionalità diverse. «Un'importante testimonanzia di convivenza» dicono. L'obiettivo di queste associazioni è quelli di comunicare con le Istituzioni. 

«La Federazione – spiega Behluli – vuole rafforzare le attività di sviluppo della cultura, delle tradizioni, creare migliori condizioni per i nostri connazionali, imparare le nostra storia e la nostra lingua alle generazioni che sono nate in Italia. L'inserimento dei nostri connazionali in Italia è importante per il bene dei nostri due popoli». Intensificando i rapporti, tra l'altro, si possono creare occasioni di sviluppo sia in Italia che di lavoro in Albania. «Quest'anno – aggiunge Radi – ci siamo incontrati a Portonovo in segno di rispetto nei confronti di Ancona e della Regione Marche. In futuro si può fare di più e meglio, basta la buona volontà e lo spirito di unione». Presenti al pranzo anche l'assessore comunale Stefano Foresi e il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. «Quella albanese – ha detto Foresi – è tra le comunità più grandi di Ancona ma sicuramente è quella più integrata. Con loro la collaborazione è costante e continua». «Tra noi – ha aggiunto Petrucci – non ci sono differenze. Siamo due paesi uniti e tanti di voi sono venuti su a dare una mano quando abbiamo perso tutto con il terremoto. Tutto ma non la forza e la speranza di tornare sulle nostre montagne».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli albanesi delle Marche, 26mila tra tradizione e integrazione con gli italiani

AnconaToday è in caricamento