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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Aggressione agli agenti in carcere, il detenuto era stato trasferito per motivi di sicurezza

Il sindacato provinciale intanto si dice pronto alla mobilitazione

Il detenuto che ha ferito gli agenti di polizia penitenziaria con una lametta a Montacuto non era nuovo a comportamenti aggressivi. L’uomo infatti era stato trasferito da Parma alla casa circondariale di Ancona proprio per motivi disciplinari e legati alla sicurezza. Dopo l’ennesimo episodio di violenza intanto il sindacato provinciale della Polizia penitenziaria è pronto a scendere in piazza: «Massima solidarietà ai colleghi rimasti feriti durante il lavoro- ha detto il segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) provinciale Domenico Del Giudice- ma se le cose dovessero continuare ad andare in questo modo siamo pronti a mobilitarci come sindacato». Sulla vicenda ha preso posizione anche il SAPPE regionale: «Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della Polizia penitenziaria, anche con strumenti idonei per garantire l’incolumità degli Agenti- commenta il segretario Nicandro Silvestri- servono urgenti provvedimenti per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a Polizia di Stato e Carabinieri, ossia pistola “taser” e spray al peperoncino. Occorre anche l’istituzione in ogni carcere una Sezione custodiale chiusa dove allocare e vigilare i detenuti più facinorosi- continua il segretario regionale- o che si rendono protagonisti di episodi di violenza e minacce nei confronti del personale». 

Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime vicinanza ai colleghi di Montacuto «Quel che è accaduto, di una violenza inaccettabile, ci ricorda per l'ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. Rinnoviamo, alla luce del grave fatto accaduto a Montacuto, la richiesta di un incontro con i vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria per affrontare gli eventuali interventi da adottare, come ad esempio proprio le tutele da assicurare al personale in servizio». 
 

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