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Cronaca

Abusi alla Direzione Territoriale del Lavoro, il caso finisce in Parlamento

A muovere un'interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e al Ministro della PA MArianna Madia è la deputata pesarese del Partito Democratico Alessia Morani

In quasi tre anni di attività avrebbe distrutto l’armonia lavorativa all’interno dell’ufficio. Avrebbe abusato del suo ruolo mettendo in atto vessazioni nei confronti dei suoi subordinati, alcuni dei quali costretti a rivolgersi a psicologi e neurologi per le precarie condizioni psico-fisiche dettate dallo stress. Battute inopportune, ritorsioni professionali, insulti. In particolare avrebbe sottoposto ai dipendenti dei questionari in cui si chiedeva di rivelare aspetti della vita personale che riguardavano la salute e la sfera sessuale e, in una circostanza, avrebbe girato per gli uffici con una foto ritraente genitali femminili, indicando ai dipendenti come quello scatto fosse di una loro collega. Il caso, che vede al centro di tutto un funzionario della Direzione Territoriale del Lavoro di Ancona, è arrivato anche in Parlamento con un'interrogazione della deputata pesarese del Partito Democratico Alessia Morani che, dopo aver ripercorso la vicenda appresa in prima battuta proprio da AnconaToday, chiede al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e al Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia se “intendano fare ulteriormente luce sulla vicenda, nell'ambito delle loro competenze, ulla quale sta intervenendo anche la magistratura; quali iniziative intendano prontamente adottare al fine di risolvere tale, grave, stato di cose, rimuovendo, laddove siano totalmente accertate le sue responsabilità, il funzionario in questione; se non ritengano di dovere adottare iniziative, per quanto di competenza, al fine di supportare i dipendenti e le dipendenti, oggetto di atti discriminatori e di molestie, perché possano esercitare il loro diritto a lavorare in un ambiente caratterizzato da rapporti di lavoro corretti e non discriminatori”.

I due Ministri sono gli stessi destinatari di una lettera ufficiale del segretario regionale della FP Cgil Alberto Beltrami che, insieme al collega nazionale Serena Sorrentino, sottolineano “la grave situazione che si è venuta a determinare presso gli uffici della Direzione Territoriale del Lavoro di Ancona. Recentemente, infatti, l’indagine che coinvolge la DTL di Ancona, ripresa anche dalla stampa locale, sta gravemente pregiudicando sia la percezione di efficienza della funzione Ispettiva del Ministero del Lavoro, sia la serenità dell’ambiente di lavoro dei circa 50 dipendenti pubblici in servizio, sia, più in generale, la credibilità complessiva della Pubblica Amministrazione. Al di là del merito delle accuse e delle eventuali responsabilità del caso, la situazione esistente appare meritevole di un fattivo intervento volto a ripristinare un quadro di serenità lavorativa, di efficienza e credibilità che i lavoratori e la Pubblica Amministrazione meritano. Riteniamo indispensabile un vostro intervento tempestivo di momentanea ricollocazione del Dirigente fino all’espletamento delle opportune verifiche in corso e conseguente accertamento delle responsabilità”.

Un caso rimasto segregato per molto tempo tra le mura dell’amministrazione pubblica. A partire dal 2015, quando arrivarono ai sindacati le prime segnalazioni, dando il via ad un’ispezione straordinaria della Direzione Generale per le politiche del personale del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali. Ispezione che, al tempo, valse al funzionario sotto accusa una sospensione di 6 mesi dal posto di lavoro, dopo i quali tornò negli stessi uffici. Ma L'avvocato Laura Versaceil funzionario è stato anche al centro di un’inchiesta della Squadra Mobile di Ancona, che ha indagato per abuso d’ufficio e di recente ha consegnato tutti gli atti conclusivi dell’inchiesta alla Procura della Repubblica dorica. Ma l'uomo è pronto a difendersi dalle accuse tramite il suo avvocato Massimiliano Belli, che ha detto di non avere nulla da dire sulla vicenda. Intanto però ci sono diversi impiegati statali, presunte vittime, rivolti agli avvocati Laura Versace (in foto) e Paolo Sfrappini

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