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Cronaca

A 100 giorni dal primo terremoto, vigili del fuoco nell'inferno: quasi 15mila interventi

Oggi tutti i vigili del fuoco delle Marche si ritroveranno lì dove è cominciato tutto, a Pescara del Tronto e Arquata, per omaggiare Santa Barbara, patrona di chi lavori in condizioni di pericolo

E’ cominciato tutto dopo la scossa del 24 agosto. I Vigili del Fuoco di Ascoli sono intervenuti immediatamente mentre arrivavano sul posto anche quelli di Pesaro, Macerata e Ancona per soccorrere decine di persone ancora vive sotto le macerie, coordinati dal direttore regionale Ugo Bonessio, che proprio oggi va in pensione dopo aver vissuto i due terremoti più gravi della storia d'Italia (GUARDA IL VIDEO). Quando è scattato l’allarme alle 3:36 del mattino, nella regione erano operativi 200 pompieri. Tutti spediti lì, a Pescara del Tronto e Arquata. Là dove oggi sono tornati per omaggiare Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco e  di chi in generale lavora in condizioni di pericolo. A loro poi si sono uniti altri professionisti del soccorso, tra fuori servizio e colleghi pompieri delle altre regioni d’Italia. In tutto 750 vigili del fuoco. 51 morti e, per fortuna, anche 200 persone estratte vive. In tutto, dal 24 agosto al 1 dicembre, si contano 48.609 interventi. In particolare il recupero beni dei cittadini nelle case danneggiate, l’assistenza ad aziende agricole e industriali per recuperi e riduzione delle situazioni di rischio, la perimetrazione delle zone rosse a supporto dei sindaci, le verifiche di stabilità degli edifici danneggiati, l’eliminazione dei pericoli dalle strutture e demolizioni, il ripristino della viabilità, le opere provvisionali sulle strutture danneggiate che rivestono interesse pubblico (compresi edifici di interesse storico e artistico), il recupero opere d’arte da edifici pericolanti (chiese e musei), le coperture provvisorie di fabbricati, la collaborazione con gli organismi regionali e nazionali di Protezione Civile e con le strutture regionali del Ministero dei Beni Artistici e Culturali. Ma il contatore del soccorso continua a crescere anche oggi col passare delle ore perché i pompieri marchigiani sono costantemente impegnati in altre 3 operazioni fondamentali: la prima è il recupero dei beni personali degli sfollati o di chi ha la propria casa inagibili, il secondo è una vasta opera di messa in sicurezza e di puntellamento degli edifici a rischio e la terza è lo smontaggio delle costruzioni diroccate e, congiuntamente, anche l’analisi della abitabilità di case e palazzi agibili, ma vicini ad altre costruzioni tutt’altro che sicure. Ci vorranno ancora molti mesi per concludere. E se già nella giornata del 24, e in quelle successive, erano intervenute molte sezioni operative di quasi tutte le regioni italiane, i terremoti di ottobre hanno inferto un altro gravissimo colpo ad un territorio molto vasto della nostra regione, soprattutto nelle provincie di Ascoli, di Fermo e di Macerata e in misura minore anche di Ancona. Fortunatamente non ci sono state altre vittime e i Vigili del Fuoco, già presenti in numero molto superiore alle dotazioni ordinarie, sono potuti intervenire immediatamente.

I vigili del fuoco tra le macerie del terremoto

L’ATTIVITA’ ORDINARIA. Un mastodontico impegno in emergenza da parte dei vigili del fuoco, che hanno sempre dovuto far fronte anche all’attività di tutti i giorni: principalmente nel soccorso tecnico urgente e nella prevenzione incendi. Per assicurare queste attività nelle Marche sono assegnati circa 1100 Vigili del Fuoco tra personale operativo, diplomati e laureati tecnici, dirigenti,  informatici e personale amministrativo che operano in 22 sedi distribuite sul territorio regionale. Il personale operativo comprende numerose specializzazioni che consento di dare risposte adeguate alle molteplici e complesse necessità di soccorso della moderna società civile come i sommozzatori, i portuali, i qualificati NBCR (rischio chimico, biologico nucleare e radiologico), le unità cinofile, i qualificati TAS (topografia applicata al soccorso), i qualificati SAF (speleo alpino fluviali), gli operatori di mezzi speciali per movimento terra. Tutti i giorni e tutte le notti, festività comprese, negli ultimi 12 mesi hanno effettuato, escluso il sisma, 23.000 interventi di soccorso di tutti i tipi: incendi, allagamenti e danni d’acqua, incidenti stradali, infortuni sul lavoro, verifiche di stabilità, soccorso a persone compresa la ricerca di quelle scomparse, recupero di sorgenti radioattive e di sostanze con rischio chimico e biologico. Insomma ogni 20 minuti circa una squadra di pompieri della nostra regione esce dalla propria sede con sirena spiegata per portare soccorso ai cittadini in difficoltà. Fondamentale è anche l’attività di prevenzione incendi, altro compito istituzionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che ha l’importante finalità di impedire gli incendi e di limitarne le conseguenze. In questo anno, nelle Marche, sono già state espletate circa 6.000 pratiche tra ispezioni e sopralluoghi in attività soggette al rischio incendi, controlli in attività di pubblico spettacolo, esami progetto, attività di polizia giudiziaria, corsi ai professionisti e ai lavoratori di aziende pericolose e valutazioni dei rapporti di sicurezza nelle attività a rischio di incidente rilevante.

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