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Psicologia della notizia

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A cura di Istituto Europeo di Psicologia ed Ergonomia (IPSE) di Ancona

I saldi invernali incentivano lo shopping compulsivo?

Da qualche settimana sono iniziati in tutta Italia i saldi invernali. Occasioni di risparmio o rischio di cadere nello shopping compulsivo? Ma cos'è lo shopping compulsivo e come riconoscerlo e distinguerlo dal normale comportamento dell'acquisto?

In Italia si stima che ne soffra il 5,5 % della popolazione, in prevalenza donne, con esordio tra i 20 e i 30 anni. Nella letteratura scientifica è spesso associato ad altri disturbi come il disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi d'ansia e i disturbi depressivi. La società odierna promuove un atteggiamento consumistico e, attraverso campagne pubblicitarie, ci spinge a comprare perché il comprare è associato al benessere e al potere. È sempre più facile acquistare, lo si può fare con il telefono, con il computer, comprando con denaro virtuale oggetti che arriveranno direttamente a casa. Ormai comprare è talmente semplice che può a volte "sfuggire di mano" come nel caso dello shopping compulsivo.

Ma cos'è e come si distingue dal comportamento fisiologico dell'acquisto? Lo shopping compulsivo è un disturbo del controllo degli impulsi, l'istinto irrefrenabile di comprare, anche oggetti inutili; risulta semplice quindi distinguerlo ad esempio dagli acquisti "necessari" che rispondono ad una necessità effettiva (mangiare, bere, coprirsi..), ma a tutti noi è capitato di comprare anche oggetti, come ad esempio un vestito nuovo, senza averne imminente necessità ma solo perché ci piace o per fare un regalo a noi stessi. Non è infatti sempre semplice distinguere lo shopping come normale comportamento di gratificazione dallo shopping patologico.

Molte persone acquistano anche per coccolarsi un po' o per allentare lo stress ma dov'è allora il confine? Ciò che caratterizza il comportamento patologico dell'acquisto è l'impulsività, il non riuscire a resistere ad acquistare, qualsiasi cosa, anche oggetti inutili e costosi, al di sopra delle proprie possibilità economiche. La persona avverte frequentemente l'impulso incontrollabile di acquistare ed è proprio qui che risiede la differenza ovvero nella capacità/incapacità di controllo.

Tutti noi quando acquistiamo un nuovo oggetto, un nuovo telefono, un nuovo vestito, una nuova borsa, proviamo un senso di benessere, comprare un qualcosa che ci attrae è piacevole ma, se ad esempio ha un costo eccessivo, riusciamo a controllarci e a desistere dall'acquistare. Le persone dipendenti dagli acquisti invece, non riescono a controllare i propri impulsi e acquistano nonostante le conseguenze. Non importa cosa comprino, l'importante è comprare perché il non comprare crea ansia e frustrazione. Si trasforma quindi la natura dell'acquisto che da necessità dell'oggetto diventa necessità emotiva, da gesto normale diventa bisogno patologico.

Acquistare è anche un modo sano per prendersi cura di sè e perché no a volte anche per sollevarsi un po’ il morale, l'importante è non eccedere, sapersi controllare ed essere consapevoli delle proprie emozioni.

Dott.ssa Ilaria Peppoloni - Psicologa Clinica e collaboratrice di IPSE Ancona
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