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Psicologia della notizia

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A cura di Istituto Europeo di Psicologia ed Ergonomia (IPSE) di Ancona

Ferie al via o in corso? Come rigenerarsi (veramente) evitando lo stress da vacanza

Attenzione ai social network nel periodo delle vacanze. Oramai Facebook ha invaso le nostre vite e la nostra quotidianità. Se si vuole veramente "staccare la spina" è inevitabile che si debba anche stare "offline" per un periodo

Non vedo l’ora di andare in ferie!” “Voglio proprio staccare la spina!” “Ho proprio bisogno di ricaricare le pile!”. Queste sono solo alcune delle esclamazioni che sentiamo dai nostri conoscenti in questi giorni e nella quale è possibile notare tutta la loro aspettativa per queste sacrosante settimane di stop lavorativo. Se è vero che le vacanze rappresentano uno degli strumenti per ritrovare il proprio “star bene” e diminuire lo stress accumulato, non basta interrompere le attività lavorative per riequilibrarsi ma è fondamentale gestire questo tempo nel migliore dei modi. Le vacanze rappresentano un momento molto importante di distacco da quei fattori (stressors) che inevitabilmente ci influenzano. Nel periodo di ferie ci allontaniamo infatti dalle abitudini giornaliere, mettendo in stand-by gli obiettivi lavorativi e le numerose attività nella quale siamo impegnati durante l'anno. 

Secondo Selye (1976) lo stress è non è altro che la reazione normale del nostro organismo a diversi fattori (stimoli fisici/ambientali) alla quale dobbiamo adattarci. Secondo questo principio, il sistema fisiologico agisce con costanza in modo da riportare l’organismo allo stato di equilibrio. Lo stress di per sé non è quindi negativo ma solamente una reazione naturale e necessaria all'individuo. Solo quando gli stressors agiscono con maggiore intensità o i nostri meccanismi di difesa non funzionano in modo appropriato, allora si perviene allo stadio di esaurimento con conseguenze negative per la persona. Per fare in modo che le vacanze non vadano ad incidere sul nostro livello di stress ma bensì a riequilibrarlo è molto importante innanzitutto approcciare ad essa con una modalità/strategia diversa dal nostro modus operandi lavorativo. Per non trasformare la vacanza in un lavoro dobbiamo allontanarci dagli schemi che caratterizzano l’attività lavorativa e lasciarci andare senza troppe imposizioni. Per godersela e “farsi del bene” è necessario non programmare tutto nei minimi dettagli e non porsi degli obiettivi irrinunciabili, bensì lasciare spazio all’imprevisto e al caso. Chi si fa assalire dalla voglia di vedere/fare tutto e si dà degli obiettivi anche in questo periodo, difficilmente riesce a sfruttare la vacanza come fattore rigenerativo. Invece, con la mente libera da aspettative e costrizioni sarà più semplice essere aperti e recettivi agli spazi di vera libertà che le ferie possono concedere. 

Per vivere tranquillamente questi giorni in una prospettiva di relax e di libertà mentale è inoltre importante non avere sensi di colpa in merito alle attività non concluse al lavoro (riuscire a terminarle nei minimi aspetti sarebbe cruciale!) e fare in modo che il luogo di lavoro sia un ambiente positivo nella quale poter rientrare. Per godersi infatti le ferie è importante limitare le preoccupazioni di aver lasciato un luogo in confusione al momento della partenza (ordinate tutto prima di andare!) ed avere una buona considerazione dei colleghi, ovvero di quelle persone che ritroveremo tra alcune settimane. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello di andare in vacanza e rientrare a lavoro troppo velocemente rispetto all’inizio e fine delle ferie. Per ridurre lo stress da vacanza è essenziale che ci sia qualche giorno per abituarsi al cambiamento derivato dalla vacanza. La stessa considerazione vale per l’inizio della vacanza che sarebbe auspicabile con alcuni giorni di distanza rispetto all’ultimo giorno di lavoro.

Se è naturalmente più complicato quando si viaggia in coppia o in comitiva, è positivo anche assicurarsi di ricevere e concedere spazi di libertà perché è nella gestione del tempo che ci giochiamo (e facciamo giocare agli altri!) le capacità rigenerative delle ferie. Un’ ultima questione sulla quale vorrei focalizzare l’attenzione è l’uso dei social network nel periodo delle vacanze. Oramai Facebook (soprattutto!) ha invaso le nostre vite e la nostra quotidianità. Se si vuole veramente “staccare la spina” è inevitabile che si debba anche stare “offline” per un periodo. Questi mezzi ci impongono giornalmente di dover dimostrare agli altri una certa faccia di noi stessi, una costrizione più o meno stressante. Andare in vacanza mantenendo lo stesso rapporto con questi mezzi, vuol dire legarsi alla consuetudine e all’aspettativa di successo, ad esempio, della nostra meta vacanziera e della nostra gestione delle ferie. Se è pur vero che una bella foto postata su facebook con alle spalle un bel mare ed una bella spiaggia possa far crescere l’invidia negli altri in maniera direttamente proporzionale alla nostra autostima, in quei momenti siamo più focalizzati sugli altri che sulle nostre “pile” da ricaricare. Un luogo, un momento di vacanza vissuto e le nuove conoscenze che facciamo possono determinare un beneficio importante al rientro al lavoro e vanno salvaguardate con un approccio particolare. Se è pur vero che i benefici delle ferie possono essere goduti per addirittura più di un mese (Kühnel, Sonnentag 2011), questi possono infatti ridursi ad un paio di settimane se non sostenuti da momenti e spazi di relax da concedersi durante la settimana lavorativa (Etzion, 2003),  fino addirittura ad arrivare a pochissimi giorni se si scelgono vacanze effettuate più per compiacere che per rispecchiare le proprie attitudini ed i propri spazi di libertà.


Dott. Daniele Orazi – Psicologo delle organizzazioni e del marketing (Istituto Europeo di Psicologia e di Ergonomia – Ancona)
Per contattare gli psicologi dell’IPSE scrivi a ipse@poliarte.org o visita il sito https://www.ipseancona.it/ 

Ferie al via o in corso? Come rigenerarsi (veramente) evitando lo stress da vacanza

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