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Psicologia della notizia

Psicologia della notizia

A cura di Istituto Europeo di Psicologia ed Ergonomia (IPSE) di Ancona

Avere paura è un bene o un male?

La cronaca degli ultimi anni, sia nazionale sia locale è letteralmente invasa da notizie di rapine, furti in appartamento, attentati terroristici, calamità naturali presentando una situazione pericolosa e violenta che accentua le nostre paure.

Ma che cos’è la paura? E come può essere influenzata? È un’emozione primitiva che colpisce in misura maggiore o minore ognuno di noi. La paura è un’esperienza innata dell’essere umano volta a garantirne la sopravvivenza. È una sorta di preparazione per affrontare una situazione pericolosa.

Semplificando prepara il corpo e la mente a reagire al pericolo attivando la cosiddetta reazione di “attacco fuga” che aumenta il battito cardiaco e accelera il flusso sanguigno dirigendolo negli arti inferiori per la fuga e in quelli superiori per l’attacco. La paura è un tema centrale che interessa ogni singolo individuo ed è bene sottolineare che non tutte le paure sono disorganizzanti e dannose, anzi ci permettono, in alcune situazioni, di interpretare e reagire al pericolo orientando correttamente l’azione. Ha quindi una funzione positiva, indispensabile alla sopravvivenza; paradossalmente però nella società attuale, in grado di risolvere con facilità la maggior parte dei problemi legati alla sopravvivenza, la paura rimane un’emozione dominante.

Inoltre le paure, possono anche svilupparsi attraverso i racconti e l’osservazione degli altri e, alimentandosi di suggestione e immaginazione, nella società dell’informazione, il rischio è di non sentirsi al sicuro anche in assenza di pericolo imminente.

L’immaginazione, infatti, producendo immagini di catastrofe o salvezza può indirizzare la paura verso la speranza o la rassegnazione alleggerendo o aumentando il peso della realtà. L’importante è non trasformare la paura da sano campanello d’allarme di fronte ad un pericolo reale in panico ingiustificato.

Quando quindi la paura diventa dannosa? Quando è ingiustificata, limitante, diventa un ostacolo e perde così la sua funzione adattiva.

Nella società attuale, grazie ai mezzi di comunicazione, siamo testimoni di ogni cosa che accade, appare però opportuno considerare il rischio che la paura diventi uno strumento di limitazione dell’autonomia del singolo individuo e della collettività, come le figure minacciose che inventano gli adulti per reprimere e limitare l’esploratività e l’autonomia del bambino.

Ilaria Peppoloni - Dott.ssa in Psicologia Clinica / collaboratrice IPSE
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