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A cura di amicianimali.org

La Leishmania, una malattia quasi sconosciuta ma fin troppo vicina: il caso di Ostra Vetere

La Leishmaniosi canina è una grave malattia del cane, permanente e cronica che può portare anche alla morte dell'animale. Tutti i cani di proprietà che non vengono sottoposti a controllo sanitario possono diventare potenziali portatori

La Leishmaniosi canina è una grave malattia del cane, permanente e cronica che può portare anche alla morte dell’animale. E’ causata principalmente da un microscopico parassita, un protozoo denominato Leishmania infantum, che viene trasmesso tramite la puntura di piccoli insetti, flebotomi o pappataci, attivi nel periodo estivo. Da recenti studi non si esclude che la trasmissione possa avvenire anche attraverso liquidi organici da cane a cane (saliva, urina, sperma).

Tutti i cani di proprietà che non vengono sottoposti a controllo sanitario possono diventare potenziali serbatoi della Leishmaniosi canina ed innescare un processo di contagio senza fine, soprattutto nei canili ove alta è la concentrazione di animali che devono condividere quotidianamente uno stesso spazio.
La convivenza ed il contatto fisico con un cane ammalato non costituiscono un pericolo di trasmissione all'uomo della Leishmaniosi. L'uomo rappresenta un ospite occasionale e può infettarsi solo attraverso la puntura dell'insetto. Ovviamente nelle zone ove più elevata è la presenza di pappataci, il rischio è maggiore. Si sta parlando, in questi giorni,  anche di un caso “umano” in un Comune dell’entroterra marchigiano.

Nella nostra Regione il fenomeno della leishmaniosi è senza dubbio in forte crescita. Per questo nel 2012 è stato adottato dalla Regione Marche un vero e proprio Piano di Sorveglianza e controllo che detta prescrizioni a carico di tutti coloro che detengono, a vario titolo, cani (Sindaci, veterinari pubblici e privati, proprietari, detentori ed allevatori di cani ecc.).

Ma, come spesso accade, la rigida applicazione di una norma non accompagnata dal buon senso e dalla sua interpretazione al caso concreto, determina sostanzialmente l’inapplicabilità e/o inefficacia della stessa. Basti pensare che con questo Piano i controlli sui cani nelle zone a forte rischio sono stati limitati ed i test effettuati sono quelli meno costosi, estremamente semplificati e non sempre attendibili.

La nostra esperienza di volontari nei canili ci porta ad illustrare il caso emblematico del Federico I ad Ostra Vetere (AN) una struttura che ospita oltre al canile, anche un allevamento e una pensione per cani. Dal 2006 ad oggi abbiamo assistito, impotenti, ad una escalation di casi di leishmaniosi canina.
Non possiamo riportare, per ragioni di spazio, tutti i dati raccolti dal 2006 ad oggi, ma chiunque fosse interessato a conoscerli l’Associazione Amici Animali è a disposizione.

Poche cifre possono rendere comunque l’idea: anno 2008 da n. 6 cani positivi alla malattia si passa nel 2009 a ben n. 18 positivi. Nel 2013 tra cani non testati, cani positivi e casi “dubbi” siamo a n. 35 cani. Togliendo adozioni e decessi, ad oggi, i cani positivi sono 7 e quelli dubbi 8 ma non possiamo aggiungere un altro considerevole numero di cani perché non controllati. Sono i cani provenienti da “fuori Regione”, da Roseto degli Abruzzi, e come tali ignorati dalla Regione Marche e dalla ASUR competente o, per meglio dire, posti in stand-by dal 2012, in attesa che il rimpallo di competenza (operativa ma soprattutto economica) tra Abruzzo e Marche abbia fine!

E se fossero positivi? E se contagiassero gli altri? Se contagiassero quelli dei privati a pensione o quelli dell’allevamento? O quelli fuori dal canile?
Che la zona ove è sito il canile Federico I sia pericolosa e che la presenza dei pappataci sia endemica lo scrive, già dall’Aprile 2008, anche il Servizio Asur di Senigallia.
Con l’aumento dei cani malati di leishmaniosi da anno in anno, la morte di altri, le indagini di conferma della grave situazione effettuate anche dall’Istituto Zooprofilattico, non si può certo dire che la situazione sia rimasta ferma perché è decisamente peggiorata.

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La Leishmania, una malattia quasi sconosciuta ma fin troppo vicina: il caso di Ostra Vetere

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